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UDU Basilicata: la regione eroga 2,5 milioni di euro in borse

By 21 Giugno 2015Luglio 15th, 2015No Comments

In seguito all’azione legale intrapresa dall’associazione UDU Bas (Unione degli Universitari Basilicata) con una serie di ingiunzioni di pagamento che hanno costretto la regione Basilicata all’immediato pagamento delle borse spettanti i ricorrenti,
l’A.R.D.S.U. (Azienda Regionale per il Diritto allo Studio Universitario) pagherà per la prima volta negli ultimi anni le borse 2014/15 entro l’anno accademico corrispondente. E’ infatti stato pubblicato sul sito dell’azienda un avviso rivolto a tutti gli studenti borsisti relativo al mandato di pagamento di € 2.500.000 volti a coprire, oltre alle borse 2014/15, anche le rimanenti borse relative all’a.a. 2013/14.

Dichiara Antonello Loforese, Presidente UdU Bas “Per l’UDU è una grande vittoria poiché a tutti gli studenti potrà essere garantito quello che è un diritto previsto dalla Costituzione, senza dover ricorrere ad ulteriori provvedimenti legali, dando merito all’A.R.D.S.U. di aver accolto le istanze presentate con precisione e puntualità, che se assunte come metodo potrebbero costituire un’importante nota positiva nel panorama nazionale del Diritto allo Studio, costellato di endemiche inefficienze e diritti costituzionalmente garantiti ma quotidianamente violati”.

Conclude Gianluca Scuccimarra, coordinatore nazionale Unione degli Universitari: “La Basilicata è tra le poche regioni che assicura il 100% del pagamento delle Borse di Studio, dato importante finora purtroppo inficiato da ritardi assurdi che portavano i beneficiari a ricevere la borsa anche con anni di ritardo. Dopo la nostra azione legale a tutela degli studenti per la prima volta tutti i meritevoli anche se privi di mezzi della Basilicata riceveranno la borsa entro l’anno accademico in cui l’hanno richiesta. Speriamo che questa importante azione della regione non rimanga un caso isolato; noi come UdU continueremo a monitorare la situazione e a difendere quotidianamente il diritto degli studenti ad accedere all’università.”