Superbonus: l’allerta dell’esperto sulle migliaia di cessioni di crediti irregolari

Superbonus: l'allerta dell'esperto sulle migliaia di cessioni di crediti irregolari
Il Superbonus 110% è stato introdotto nel 2020 come uno strumento fondamentale per rilanciare l’economia italiana e incentivare la riqualificazione energetica degli edifici. Tuttavia, il suo utilizzo ha portato a problematiche significative che ora affliggono molti proprietari di immobili. Secondo Gaetano D’Andrea, mediatore civile e già presidente dell’ASPPi (Associazione piccoli proprietari immobiliari) di Bergamo, migliaia di condomini si trovano a fronteggiare situazioni irregolari riguardanti le cessioni dei crediti fiscali. Questo scenario rappresenta una vera e propria ‘spada di Damocle’ per molti.
L’impreparazione degli amministratori condominiali
Uno dei problemi principali evidenziati da D’Andrea è l’impreparazione di numerosi amministratori condominiali, i quali hanno illuso i proprietari che fosse possibile ammodernare i propri appartamenti senza alcun costo. “Il vizio originario del tutto gratis – spiega l’avvocato – ha impedito una scelta oculata dei professionisti e delle imprese incaricate, portando a una sottovalutazione dei valori delle cessioni dei crediti”. In molti casi, i condomini si sono affidati a general contractor poco esperti o addirittura in mala fede, aggravando ulteriormente la situazione.
Emergenza nel 2023
Negli ultimi mesi del 2023, i problemi legati al Superbonus si sono intensificati. Molti condomini hanno cercato di mettere in sicurezza i lavori bloccati, ingaggiando avvocati per risolvere la situazione. D’Andrea sottolinea che, attualmente, in molti casi i lavori non sono nemmeno iniziati. In altri, sebbene siano partiti, sono stati immediatamente interrotti, lasciando i cantieri incompleti con un avanzamento che varia dal 20 al 30%. Questo scenario ha comportato un ulteriore esborso di denaro da parte dei condomini per completare opere che, a questo punto, rischiano di non essere mai ultimate.
Cambiamenti normativi e rischi futuri
A partire dal 2024, il Superbonus sarà ridotto al 70% e nel 2025 al 65%, per poi terminare definitivamente il 31 dicembre di quest’anno. Questo cambiamento legislativo complica ulteriormente la situazione per i condomini che speravano di sfruttare appieno i benefici del Superbonus. Anche coloro che hanno già concluso i lavori non possono sentirsi al sicuro; infatti, le anomalie fiscali possono essere rilevate anche successivamente dall’amministrazione finanziaria, con conseguenze potenzialmente gravi.
D’Andrea mette in guardia sul fatto che, tra il 2020 e il 2022, la poca chiarezza normativa ha portato molti amministratori a non cercare assistenza legale nella redazione dei contratti di appalto. Questa mancanza di attenzione ha generato un elevato rischio: in caso di accertamento da parte dell’Agenzia delle Entrate, i proprietari potrebbero dover restituire gli importi impropriamente ceduti, oltre a dover affrontare sanzioni e interessi.
Per dare un’idea della portata del fenomeno, D’Andrea fa sapere che nel 90% dei casi le richieste di verifica dei contratti presentano anomalie e non offrono la necessaria tutela ai condomini.
È cruciale agire tempestivamente, considerando che nelle città metropolitane i controlli e le verifiche sono già iniziati e coinvolgono i general contractor, le imprese edili e, a cascata, i condomini e gli amministratori. La mancanza di una preparazione adeguata da parte di coloro che gestiscono le pratiche del Superbonus sta portando a conseguenze molto serie, e i proprietari devono essere consapevoli dei rischi a cui si espongono.
In conclusione, D’Andrea esorta i proprietari a non sottovalutare l’importanza della documentazione e della consulenza legale. È fondamentale che i condomini siano informati e preparati a gestire le complessità legate al Superbonus per evitare di trovarsi in difficoltà in un contesto già complicato. La strada da percorrere è lunga e tortuosa, ma con la giusta preparazione e attenzione, è possibile affrontare le sfide che si presentano.