Gas in Europa: scorte oltre il 50%, l’Italia si avvicina al 63%

Gas in Europa: scorte oltre il 50%, l'Italia si avvicina al 63%
Le recenti statistiche sullo stoccaggio di gas in Europa hanno rivelato un dato significativo: le scorte hanno superato la soglia del 50%, un traguardo che gli analisti considerano altamente positivo, soprattutto considerando la situazione critica di inizio anno. Nel marzo 2023, le riserve di gas nell’Unione Europea erano scese sotto il 35%, suscitando preoccupazioni in merito alla sicurezza energetica del continente. Questa ripresa è il risultato di una serie di fattori, tra cui un inverno mite e misure efficaci per la diversificazione delle fonti di approvvigionamento.
Dati sulle scorte di gas nell’Unione Europea
Secondo i dati forniti da Gas Infrastructure Europe al 7 giugno, le scorte di gas nell’Unione Europea si attestano al 50,97%, equivalenti a 578 terawattora (TWh). Sebbene questo rappresenti un miglioramento significativo rispetto ai livelli di inizio anno, è importante notare che le scorte sono ancora inferiori rispetto agli oltre 809 TWh registrati nello stesso giorno del 2024. Questo confronto mette in luce la necessità di continuare a monitorare l’andamento delle scorte in vista dell’inverno imminente.
- Italia: Il paese con il più alto livello di stoccaggio di gas nell’Unione Europea, con i depositi pieni al 62,7%, corrispondenti a 126,91 TWh.
- Germania: Al secondo posto, ha registrato una percentuale di stoccaggio del 42,1%, con 106,2 TWh accumulati.
Sfide e strategie di approvvigionamento
L’Italia ha adottato strategie attive per garantire la sicurezza energetica, tra cui l’aumento delle importazioni da paesi fornitori diversificati e l’incremento della capacità di stoccaggio. Tuttavia, è opportuno notare che, rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, il volume delle scorte è diminuito, essendo stato di 153,17 TWh nel giugno 2024. Anche la Germania ha visto una diminuzione significativa, passando dai 183,42 TWh dello scorso anno, riflettendo le sfide nel garantire un approvvigionamento energetico stabile, specialmente dopo la crisi scatenata dalla guerra in Ucraina.
Impatti sul mercato del gas
Sulla piazza TTF di Amsterdam, dove avviene una significativa parte delle transazioni di gas in Europa, i contratti futures per il mese di giugno hanno registrato una lieve flessione dello 0,2%, attestandosi a 36,18 euro al MWh. Questo andamento è indicativo di una certa stabilità nel mercato, anche se le incertezze geopolitiche e le fluttuazioni della domanda potrebbero influenzare i prezzi nei prossimi mesi.
Le scorte di gas sono cruciali non solo per garantire il fabbisogno energetico durante l’inverno, ma anche per stabilizzare i mercati e mitigare l’impatto delle fluttuazioni dei prezzi. Gli esperti avvertono che, sebbene la situazione attuale sia migliore rispetto ai periodi critici, è fondamentale continuare a lavorare per aumentare la capacità di stoccaggio e diversificare ulteriormente le fonti di approvvigionamento.
In aggiunta, il recente aumento delle scorte di gas in Europa è stato sostenuto da una maggiore importazione di gas liquefatto (LNG) da paesi come il Qatar, gli Stati Uniti e l’Australia, contribuendo così a diminuire la dipendenza dal gas russo. Questa diversificazione è stata particolarmente importante in un contesto di crescente tensione geopolitica e di necessità di garantire un approvvigionamento sicuro e stabile.
In un panorama europeo sempre più complesso, il futuro delle scorte di gas e la sicurezza energetica rimangono al centro del dibattito politico ed economico. Le prossime settimane e mesi saranno cruciali per determinare come le nazioni europee riusciranno ad affrontare le sfide energetiche, garantendo una fornitura adeguata per tutti i cittadini e le imprese. La necessità di un approccio coordinato e collettivo sarà fondamentale per affrontare le incertezze e le potenziali crisi future.