Nella recente cerimonia di consegna dei Premi Feltrinelli, il presidente dell’Accademia Nazionale dei Lincei, Roberto Antonelli, ha evidenziato l’importanza cruciale della scienza come elemento di coesione e cooperazione in Europa. In un periodo caratterizzato da conflitti e crisi umanitarie, come quelle che affliggono il continente e il Medio Oriente, in particolare Gaza, la scienza si presenta come un faro di speranza e un catalizzatore per il cambiamento.
L’urgenza di un’Europa coesa
Antonelli ha sottolineato la necessità di superare i vincoli istituzionali che ostacolano l’unità dell’Europa. È fondamentale che l’Europa agisca come un soggetto realmente coeso, sia sul piano politico che sociale e militare. Le sfide attuali richiedono un investimento in ambiti cruciali, tra cui:
- Economia
- Scienza
- Cultura
- Formazione
Questo approccio è essenziale per garantire un futuro prospero e sostenibile per il continente europeo.
La responsabilità collettiva
Un tema centrale del discorso di Antonelli è stato il richiamo alla responsabilità collettiva nell’affrontare le sfide attuali. La “finis Europae”, ovvero la fine dell’idea europea, non è una realtà inevitabile, ma una possibilità che può essere evitata attraverso l’impegno di tutti. È necessario sviluppare una nuova forma di identità europea basata su valori condivisi come la democrazia, la tolleranza e la solidarietà .
La scienza è vista come un patrimonio comune che non solo contribuisce all’innovazione e al progresso, ma rappresenta anche un veicolo per la promozione di valori civili fondamentali. Antonelli ha affermato che la promozione dei valori specifici della civiltà europea, come la libertà e l’uguaglianza, è un compito essenziale per la funzione sociale dell’Accademia dei Lincei.
Le sfide della ricerca scientifica
Nonostante i progressi realizzati attraverso il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr), Antonelli ha evidenziato che l’Europa deve ancora recuperare il terreno perso rispetto a nazioni occidentali e asiatiche. È cruciale non solo attrarre talenti, ma anche preservare e valorizzare quelli già presenti nel continente. La fuga di cervelli verso paesi con migliori opportunità rappresenta una sfida significativa.
Un altro tema di grande attualità è l’impatto delle nuove tecnologie sulla società e sulla scienza. Antonelli ha messo in guardia riguardo ai rischi legati all’ascesa dei social media e dell’intelligenza artificiale, che pongono gravi problemi riguardo alla gestione dei dati, alla privacy e alla democrazia. La proposta del Nobel Giorgio Parisi di istituire un Centro europeo per l’Intelligenza artificiale, simile al Cern di Ginevra, è un esempio di come la scienza possa essere utilizzata per affrontare questi problemi in modo collaborativo.
In conclusione, il messaggio di Antonelli è chiaro: la scienza non è solo un’opzione, ma una necessità per costruire un futuro solido e coeso per l’Europa. Ogni passo verso una maggiore integrazione e collaborazione scientifica rappresenta un passo verso un continente più forte e unito.