Il mistero di Garlasco si infittisce: analisi rivelano l’assenza di sangue e l’impronta 33 sfugge

Il mistero di Garlasco si infittisce: analisi rivelano l'assenza di sangue e l'impronta 33 sfugge
Il caso dell’omicidio di Chiara Poggi, avvenuto a Garlasco il 13 agosto 2007, continua a suscitare interesse e preoccupazione nelle autorità e nell’opinione pubblica. Le recenti analisi condotte dalla polizia scientifica presso la questura di Milano hanno portato a risultati deludenti: non sono state trovate tracce di sangue sui reperti esaminati. Questo sviluppo complica ulteriormente un’indagine già intricata e avvolta nel mistero. Durante il primo giorno di incidente probatorio, disposto dal gip di Pavia, Daniela Garlaschelli, i periti hanno esaminato le impronte raccolte sulla scena del crimine.
Analisi delle impronte e assenza di sangue
Le indagini si sono concentrate su 18 delle 30 fasce contenenti impronte, con particolare attenzione all’impronta numero 10, trovata sullo stipite della porta d’ingresso della casa di Chiara Poggi. Nonostante le speranze riposte in questa traccia, gli esami del DNA effettuati su 24 campioni non hanno confermato la presenza di sangue. Gli esperti hanno deciso di effettuare un ulteriore test sull’impronta numero 10 per escludere definitivamente qualsiasi presenza di materiale ematico. Questo passaggio è cruciale, poiché potrebbe fornire informazioni vitali riguardo alla persona presente sulla scena del delitto.
La mancanza di prove e il nuovo indagato
Un altro aspetto significativo emerso durante l’analisi è l’assenza dell’intonaco grattato dalla parete delle scale, dove si trovava l’impronta numero 33, ora attribuita al nuovo indagato, Andrea Sempio. Questo reperto, ricercato invano dai carabinieri nelle settimane precedenti, rappresenta un elemento chiave per le indagini. La mancanza di questo materiale rende difficile estrarre il DNA, operazione considerata fondamentale per chiarire il ruolo di Sempio nel delitto.
L’importanza dell’incidente probatorio
L’incidente probatorio è un momento cruciale in questa nuova inchiesta, finalizzato a riesaminare i reperti e le prove accumulate nel corso degli anni. Durante le analisi, è emerso che le impronte raccolte non sono state conservate secondo le modalità standard, ma su fogli di acetato, piuttosto che su fascette paradesive. Questa scoperta potrebbe avere un impatto significativo sulle modalità di analisi dei reperti, complicando ulteriormente il lavoro degli esperti.
Inoltre, il “contatto papillare numero 10” potrebbe essere attribuito all’assassino o a qualcuno presente sulla scena del delitto. Le indagini iniziali non avevano previsto un’analisi biologica per verificare la presenza di particelle ematiche in questa traccia, e le attuali analisi hanno escluso la presenza di sangue. Una recente consulenza dattiloscopica ha escluso la coincidenza di questa impronta con quelle di Alberto Stasi, ex fidanzato di Chiara, condannato a 16 anni di reclusione, e di Andrea Sempio. Questo solleva interrogativi inquietanti sul possibile autore del crimine e sulla sua identificazione.
Le operazioni di analisi proseguiranno nei prossimi giorni, con un focus particolare sulla spazzatura rinvenuta nella villetta di Garlasco, in particolare sugli avanzi della colazione presumibilmente consumata da Chiara la mattina dell’omicidio. Questa analisi non è stata effettuata durante il primo giorno di incidenti probatori a causa di complicanze formali legate al verbale di sequestro, recuperato successivamente. Tuttavia, è già evidente che questo lavoro preliminare richiederà più tempo del previsto, aggiungendo ulteriore complessità a un caso che sembra non avere fine.
Il delitto di Chiara Poggi ha suscitato un intenso dibattito pubblico e mediatico, alimentato dalla paura e dall’incertezza che circondano la risoluzione del caso. L’assenza di prove decisive e la continua ricerca di elementi chiave rendono il cammino verso la giustizia ancora più tortuoso. Le famiglie delle vittime e la comunità di Garlasco attendono con trepidazione gli sviluppi delle indagini, sperando che le nuove analisi possano finalmente portare a una verità condivisa e a una giustizia tardiva, ma necessaria.
In questo scenario, è fondamentale che le autorità proseguano con determinazione e rigore nel loro lavoro, nonostante le difficoltà incontrate. Ogni piccolo passo avanti potrebbe rivelarsi cruciale per il chiarimento di una vicenda che ha segnato la storia recente di Garlasco e che continua a sollevare interrogativi irrisolti. La speranza è che, con il proseguire delle indagini e l’analisi dei reperti, si possa finalmente delineare un quadro chiaro e definito dell’omicidio di Chiara Poggi.