Rai nel mirino del Garante: multa per la violazione della privacy negli audio di Sangiuliano a Report

Rai nel mirino del Garante: multa per la violazione della privacy negli audio di Sangiuliano a Report

Rai nel mirino del Garante: multa per la violazione della privacy negli audio di Sangiuliano a Report

Matteo Rigamonti

Ottobre 24, 2025

Un’importante decisione del Garante per la protezione dei dati personali ha colpito la Rai con una sanzione di 150.000 euro. La multa è stata emessa in seguito alla trasmissione di un audio controverso che coinvolge Gennaro Sangiuliano, ex ministro della Cultura, e sua moglie, Federica Corsini, andato in onda durante la trasmissione Report, condotta da Sigfrido Ranucci. L’audio in questione ha sollevato un acceso dibattito riguardo alla privacy e ai diritti dei cittadini nel contesto della libertà di stampa.

violazione della privacy e sanzione

Secondo il Garante, la Rai ha violato diverse disposizioni del Codice della Privacy, del Regolamento generale sulla protezione dei dati (GDPR) e delle regole deontologiche che governano la professione giornalistica. L’audio conteneva una conversazione privata tra i due coniugi, registrata senza il consenso esplicito di entrambi, utilizzando un cellulare di proprietà di Maria Rosaria Boccia, imprenditrice campana al centro di una controversia che coinvolgeva Sangiuliano. La trasmissione di tali contenuti ha portato alla presentazione di due istanze distinte da parte della coppia, poco dopo la messa in onda, avvenuta l’11 dicembre 2022.

il confine tra interesse pubblico e privacy

La conversazione trasmessa non solo ha rivelato tensioni personali tra i coniugi, ma ha anche toccato questioni delicate legate alla vita pubblica e privata di Sangiuliano. Federica Corsini, in particolare, esprimeva il suo disappunto riguardo alla condotta del marito, alimentando ulteriormente la controversia. Questa situazione ha messo in evidenza il confine sottile tra l’interesse pubblico e il diritto alla privacy, un tema sempre più attuale nel panorama mediatico contemporaneo.

La reazione della Rai e di Ranucci non si è fatta attendere. Il giornalista ha difeso strenuamente la scelta di mandare in onda l’audio, affermando che si trattava di un servizio di grande rilevanza, in grado di raccontare una storia che aveva suscitato interesse internazionale.

  1. “Era un servizio che per la prima volta raccontava, attraverso una cronistoria, un fatto che ha destato interesse internazionale,” ha dichiarato Ranucci, sottolineando il valore giornalistico del materiale trasmesso.
  2. Ranucci ha cercato di minimizzare l’aspetto privato della registrazione, affermando che l’audio “incriminato” non conteneva contenuti privati e che aveva parlato direttamente con Sangiuliano, il quale non aveva sollevato obiezioni riguardo alla messa in onda.

Tuttavia, questa posizione ha sollevato interrogativi sulla responsabilità etica dei giornalisti e sull’importanza di rispettare la privacy dei soggetti coinvolti, anche quando si tratta di figure pubbliche.

scontro tra ranucci e il garante della privacy

L’episodio ha portato a un acceso scontro tra Ranucci e il Garante della privacy. Il conduttore ha accusato l’authority di essere influenzata da pressioni politiche, suggerendo che ci sia un tentativo di silenziare Report e di intimidire altre trasmissioni simili.

“Qualcuno sta armando il Garante per colpire Report e dare un segnale esemplare ad altre trasmissioni,” ha affermato, evidenziando la sua preoccupazione per la libertà di stampa in un contesto in cui le istituzioni potrebbero cercare di esercitare un controllo sulle narrazioni mediatiche.

Dall’altro lato, il Garante ha respinto con fermezza le accuse di strumentalizzazione politica, sottolineando il proprio impegno per la tutela della privacy e la necessità di rispettare le normative vigenti. La questione della privacy, in un’epoca in cui le informazioni circolano rapidamente e le tecnologie di registrazione sono sempre più accessibili, è un tema cruciale che richiede un equilibrio tra libertà di espressione e protezione dei diritti individuali.

Questo caso rappresenta un importante precedente per il giornalismo italiano, sollevando interrogativi su come le redazioni e i giornalisti debbano affrontare la delicata questione della privacy quando trattano temi di interesse pubblico. La sanzione inflitta alla Rai potrebbe avere ripercussioni significative, non solo sul programma Report, ma su tutta l’informazione giornalistica, facendo riflettere su come le trasmissioni dovrebbero gestire materiali sensibili.

Il dibattito è destinato a continuare, con una crescente attenzione da parte dell’opinione pubblica e delle istituzioni nei confronti delle pratiche giornalistiche. I temi della privacy e della responsabilità dei media sono più rilevanti che mai, e il caso di Sangiuliano e Corsini rappresenta un punto di partenza per una riflessione più ampia su come il giornalismo possa operare nel rispetto dei diritti fondamentali delle persone.