Israele armato: quattro milizie a Gaza sfidano Hamas

Israele armato: quattro milizie a Gaza sfidano Hamas

Israele armato: quattro milizie a Gaza sfidano Hamas

Matteo Rigamonti

Ottobre 25, 2025

Negli ultimi giorni, l’attenzione internazionale si è nuovamente concentrata sulla Striscia di Gaza, dove le tensioni tra le varie fazioni politiche e militari continuano a crescere. Secondo un’intervista esclusiva rilasciata a Sky News, Israele starebbe fornendo sostegno a quattro milizie locali con l’obiettivo di rimuovere Hamas dal potere. Questa informazione arriva da Hossam al Astal, leader di una delle milizie coinvolte, che ha delineato una nuova visione per Gaza, nota come “La Nuova Gaza”.

la strategia delle milizie locali

Al Astal ha affermato che le milizie stanno operando oltre la cosiddetta “linea gialla”, una zona della Striscia di Gaza attualmente sotto il controllo delle Forze di Difesa Israeliane (IDF). Questa strategia si propone di creare un fronte unito tra le diverse fazioni locali, unendo le forze per stabilire un controllo più forte e centralizzato nella regione. Al Astal ha dichiarato: “Presto otterremo il controllo della Striscia di Gaza e ci riuniremo sotto un unico ombrello”, evidenziando l’intenzione di unire le forze contro Hamas.

Il progetto, come riportato da Sky News, avrebbe il sostegno di diversi stati arabi e occidentali, suggerendo una coalizione più ampia interessata a stabilizzare la situazione a Gaza. Questo aspetto è cruciale, poiché il conflitto a Gaza ha sempre avuto ripercussioni geopolitiche significative, coinvolgendo attori regionali e internazionali. La questione dell’assistenza e del sostegno esterno alle milizie anti-Hamas mette in evidenza quanto sia complesso il panorama politico in Medio Oriente.

i principi fondamentali del progetto

Al Astal ha delineato i principi fondamentali del suo progetto:

  1. Niente guerra
  2. Pace con tutti
  3. Niente Hamas
  4. Niente terrorismo

Queste dichiarazioni evidenziano un desiderio di cambiamento radicale nella governance di Gaza, dove Hamas ha esercitato il potere dal 2007, dopo aver vinto le elezioni legislative. Da allora, il movimento islamista ha affrontato critiche per la sua gestione del territorio, le violazioni dei diritti umani e la sua continua opposizione a Israele.

La questione di Hamas è particolarmente rilevante, poiché la milizia è considerata un’organizzazione terroristica da parte di Israele, Stati Uniti e Unione Europea. Le sue politiche, che spesso includono attacchi contro obiettivi israeliani, hanno portato a ripetuti conflitti con lo stato ebraico, con conseguenze devastanti per la popolazione civile di Gaza. Il sostegno a nuove milizie potrebbe rappresentare un tentativo di creare un’alternativa più moderata a Hamas, ma non è chiaro come questo possa tradursi in realtà sul campo, dato il forte radicamento di Hamas e il supporto che continua a ricevere da parte di alcuni segmenti della popolazione.

il contesto socioeconomico di gaza

Inoltre, il contesto socioeconomico di Gaza non può essere ignorato. La Striscia di Gaza è uno dei luoghi con la più alta densità di popolazione al mondo, con una disoccupazione che ha superato il 50% in alcuni periodi e una crisi umanitaria che continua a peggiorare a causa del blocco israeliano e delle tensioni interne. La proposta di al Astal di costruire una “Nuova Gaza” implica non solo un cambiamento politico, ma anche una necessaria ristrutturazione economica e sociale.

La mancanza di opportunità e le condizioni di vita difficili sono fattori che alimentano tensioni e instabilità, rendendo difficile qualsiasi tentativo di pacificazione duratura. La reazione della comunità internazionale sarà cruciale nel determinare il futuro di questa iniziativa. Gli stati arabi e occidentali hanno storicamente mostrato interesse per la stabilizzazione della regione, ma le loro politiche sono spesso influenzate da considerazioni strategiche più ampie, comprese le relazioni con Israele e le dinamiche interne delle fazioni palestinesi.

Mentre il mondo osserva gli sviluppi a Gaza, la proposta di al Astal e il presunto sostegno israeliano alle milizie anti-Hamas pongono interrogativi fondamentali sul futuro della regione. La creazione di una “Nuova Gaza”, che promette pace e stabilità, potrebbe sembrare un obiettivo nobile, ma le sfide rimangono immense. La strada verso un governo alternativo e una risoluzione duratura del conflitto è ancora lunga e difficile, e il destino di milioni di persone continua a essere appeso a un filo.