Star del cinema unite: Cortellesi, Marchioni e Gerini sfilano sul red carpet per difendere l’arte

Star del cinema unite: Cortellesi, Marchioni e Gerini sfilano sul red carpet per difendere l'arte

Star del cinema unite: Cortellesi, Marchioni e Gerini sfilano sul red carpet per difendere l'arte

Giada Liguori

Ottobre 25, 2025

Il red carpet del Premio Unita si è rivelato un’importante piattaforma di protesta durante la Festa del Cinema di Roma. Quest’anno, alla sua seconda edizione, il premio ha visto la partecipazione di numerosi volti noti del panorama cinematografico italiano, tra cui Paola Cortellesi, Claudia Gerini, Fabrizio Gifuni, e Vinicio Marchioni. Questi artisti hanno voluto manifestare le loro preoccupazioni riguardo ai tagli all’audiovisivo, un tema che tocca da vicino il mondo dello spettacolo.

L’iniziativa ha visto i protagonisti del cinema e della televisione non solo sfilare sul tappeto rosso, ma anche dare voce a lavoratori e lavoratrici di altri settori legati alla produzione audiovisiva. Parrucchieri, assistenti alla regia, casting director e operatori di macchina hanno avuto l’opportunità di parlare direttamente ai media, esponendo le loro preoccupazioni riguardo alle ripercussioni dei provvedimenti governativi in discussione. Questo gesto di solidarietà ha messo in luce l’importanza della coesione all’interno della grande filiera dell’audiovisivo, che conta circa 124 mila lavoratori.

L’importanza della solidarietà nel settore audiovisivo

Fabrizio Gifuni ha dichiarato: “Oggi in rappresentanza di circa 124 mila lavoratori dello spettacolo che costituiscono la grande filiera dell’audiovisivo, abbiamo pensato di essere tutti insieme, compatti.” Le sue parole risuonano come un appello alla sensibilità del pubblico e delle istituzioni, sottolineando l’importanza di un settore che contribuisce in modo significativo alla cultura e all’economia del Paese.

Anche Florinda Martucciello, presidente dell’Unione Italiana Casting Directors, ha condiviso il suo punto di vista, evidenziando le difficoltà quotidiane che i professionisti del settore devono affrontare. Ha affermato che “noi lo vediamo le conseguenze sulla nostra pelle perché il lavoro è sempre meno. Siamo nati precari e di questo portiamo la croce.” La precarietà è un tema ricorrente tra i lavoratori del cinema e della televisione, che si trovano a fronteggiare un mercato in continua evoluzione e sempre più incerto.

La visibilità delle maestranze

La presenza di Vittoria Puccini, che ha portato con sé l’operatrice di macchina Alice Spinetti, ha ulteriormente messo in evidenza l’importanza della visibilità per le maestranze. “Noi maestranze abbiamo deciso oggi di metterci la faccia anche perché con questi provvedimenti vengono tagliate le gambe a migliaia di lavoratori che, come in tutti i settori, hanno bisogno di portare a fine mese uno stipendio a casa,” ha dichiarato Puccini. Le sue parole hanno colpito il pubblico, evidenziando come i tagli alla cultura e al cinema non siano solo un problema per gli addetti ai lavori, ma un attacco a un futuro che dovrebbe essere ricco di opportunità per tutti.

Un appello alla riflessione

La Festa del Cinema di Roma ha così assunto un significato più profondo, trasformandosi in un vero e proprio atto di resistenza e solidarietà. In un contesto in cui i finanziamenti pubblici e i supporti governativi stanno subendo forti riduzioni, il grido d’allerta giunto dal red carpet è chiaro. I professionisti del settore chiedono con urgenza un intervento che garantisca non solo la sopravvivenza dei posti di lavoro, ma anche la crescita e l’innovazione nel campo della produzione cinematografica e televisiva.

Il messaggio lanciato da Paola Cortellesi, Claudia Gerini e dagli altri protagonisti è quindi un invito a riflettere sull’importanza della cultura, della creatività e dell’arte come elementi fondamentali per la società. Non si tratta solo di difendere posti di lavoro, ma di garantire un patrimonio culturale che appartiene a tutti e che deve essere preservato e valorizzato. Questo settore è un pilastro della nostra cultura e della nostra identità nazionale, e ogni taglio rischia di compromettere il futuro di intere generazioni di artisti e tecnici.