La recente sentenza della Corte d’Appello di Torino ha segnato una svolta significativa nel caso di Marco Sacco, chef del rinomato ristorante Piccolo Lago di Verbania, e di sua moglie, Raffaella Marchetti. Dopo una condanna di primo grado del marzo 2022, che li aveva ritenuti colpevoli di lesioni colpose e commercio di sostanze alimentari nocive, la corte ha deciso di assolverli, accogliendo la richiesta della Procura generale che ha affermato che «il fatto non costituisce reato».
La vicenda ha avuto inizio durante un banchetto nuziale nel luglio 2021, quando gli invitati hanno gustato un risotto preparato con vongole contaminate da norovirus. Questo virus è noto per non alterare il sapore o l’aroma degli alimenti, rendendo difficile la sua individuazione prima del consumo. Dopo la cena, circa cinquanta invitati hanno manifestato sintomi di intossicazione alimentare, dando avvio a un’inchiesta che ha coinvolto 53 parti civili.
La difesa di Marco Sacco e Raffaella Marchetti
La difesa ha sempre sostenuto che le responsabilità per l’intossicazione non potessero essere attribuite ai titolari del ristorante. Ecco i punti chiave della loro difesa:
- Origine delle vongole: Le vongole, di origine francese e fornite da una società italiana, erano state servite crude, come indicato in etichetta.
- Condizioni igieniche: Le ispezioni effettuate dai Nas (Nuclei Antisofisticazione e Sanità) hanno confermato che le cucine del Piccolo Lago erano in perfette condizioni igienico-sanitarie.
La Procura generale di Torino ha contestato la richiesta di condanna del pubblico ministero di Verbania, il quale nel 2024 aveva chiesto per Sacco e Marchetti una pena di otto mesi. La Corte ha invece inflitto una condanna di soli due mesi e venti giorni. L’avvocato difensore Marco Ferrero, insieme alla collega Marisa Zariani, ha espresso soddisfazione per la riabilitazione di Sacco, sottolineando l’ingiustizia subita dal suo assistito.
La carriera di Marco Sacco
Marco Sacco, nato nel 1965 in una famiglia di ristoratori, ha seguito le orme dei genitori nel mondo della gastronomia. Prima di dedicarsi completamente alla ristorazione, ha praticato sport a livello agonistico, tra cui il windsurf, contribuendo a formare un carattere determinato. Nel 2004, ha ottenuto la sua prima stella Michelin con il ristorante Piccolo Lago, raggiungendo successivamente il prestigioso traguardo delle due stelle, fino a quando non sono state revocate dalla Guida Michelin nel 2025.
Oltre alla sua carriera al Piccolo Lago, Sacco ha intrapreso iniziative significative, come la fondazione dell’Associazione Gente di Lago e di Fiume, un progetto volto a valorizzare il pesce d’acqua dolce e promuovere una cultura culinaria legata ai prodotti del territorio. Gestisce anche Piano35, situato all’ultimo piano del grattacielo Intesa Sanpaolo, inaugurato nel 2020 e premiato con una stella Michelin poco dopo.
Raffaella Marchetti: l’anima del Piccolo Lago
Raffaella Marchetti, moglie di Marco Sacco, è descritta come «la vera anima del Piccolo Lago». La sua esperienza e professionalità nel settore della ristorazione hanno avuto un ruolo cruciale nel successo del ristorante, creando un ambiente accogliente e raffinato per gli ospiti. La coppia ha sempre lavorato in sinergia, condividendo la passione per la cucina e per l’ospitalità.
Questo caso ha sollevato interrogativi sulla responsabilità degli chef e dei ristoratori riguardo alla sicurezza alimentare, evidenziando la necessità di una maggiore protezione per i professionisti del settore. La sentenza di assoluzione rappresenta quindi non solo una vittoria per Sacco e Marchetti, ma anche un importante precedente per il settore della ristorazione, sempre più complesso in un mercato globalizzato.
