Scoperta una firma molecolare che rivoluziona la diagnosi del tumore alla prostata

Scoperta una firma molecolare che rivoluziona la diagnosi del tumore alla prostata

Scoperta una firma molecolare che rivoluziona la diagnosi del tumore alla prostata

Matteo Rigamonti

Ottobre 26, 2025

Recenti ricerche condotte in Italia hanno portato a un’importante scoperta nel campo dell’oncologia: è stata identificata una firma molecolare composta da 18 geni che consente di distinguere precocemente i tumori prostatici a basso rischio da quelli più aggressivi. Questo studio, pubblicato sulla rivista scientifica Nature Communications, è stato realizzato da un team di esperti del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR), dell’Istituto Nazionale di Genetica Molecolare (INGM) e dell’Istituto di Oncologia Molecolare di Fondazione AIRC.

Il tumore della prostata è una delle neoplasie più comuni tra gli uomini in tutto il mondo, rappresentando la seconda forma di cancro più diffusa a livello globale, dopo il tumore ai polmoni. In particolare, nei Paesi occidentali, questo tipo di tumore ha raggiunto proporzioni allarmanti, con oltre 36.000 nuovi casi diagnosticati ogni anno in Italia, soprattutto tra uomini di età superiore ai 65 anni. Questo dato evidenzia l’urgenza di sviluppare metodi diagnostici più precisi, in grado di identificare tempestivamente le forme di tumore che richiedono un intervento immediato rispetto a quelle che potrebbero rimanere silenti e non necessitare di trattamenti invasivi.

la sfida del sovra-trattamento

Attualmente, circa il 20% dei casi di tumore alla prostata evolve verso forme metastatiche e potenzialmente letali. Tuttavia, la difficoltà nel distinguere tra le diverse categorie di pazienti ha portato a situazioni di sovra-trattamento. Molti uomini affetti da forme indolenti di tumore vengono sottoposti a trattamenti aggressivi, che possono avere un impatto negativo sulla loro qualità di vita. Le terapie come la chirurgia, la radioterapia e le terapie ormonali non sono prive di effetti collaterali, e spesso i pazienti si trovano a dover affrontare conseguenze fisiche e psicologiche significative.

un approccio innovativo

La ricerca condotta dai team italiani si è concentrata sull’analisi della struttura tridimensionale del DNA all’interno delle cellule tumorali, in particolare della cromatina. Questo approccio innovativo ha permesso agli scienziati di identificare una firma molecolare che offre indicazioni preziose sulla possibile evoluzione del tumore prostatico. I risultati sono stati accolti con entusiasmo dai ricercatori, che vedono in questa scoperta una potenziale svolta per la medicina di precisione nel trattamento del tumore alla prostata.

Chiara Lanzuolo e Francesco Ferrari, i due coordinatori dello studio, hanno dichiarato: “Questi risultati aprono prospettive concrete per la medicina di precisione nel tumore prostatico.” La loro affermazione sottolinea l’importanza di validare ulteriormente la firma molecolare attraverso studi preclinici e clinici con i pazienti. Se questa fase di validazione avrà successo, è probabile che la firma molecolare identificata venga adottata nella pratica clinica, apportando un significativo miglioramento nella gestione del tumore alla prostata.

prospettive future

L’implementazione di questa firma molecolare nella diagnosi precoce potrebbe consentire ai medici di guidare decisioni terapeutiche più mirate e personalizzate. La possibilità di distinguere già alla diagnosi tra tumori a basso rischio e quelli a rischio elevato potrebbe non solo migliorare i risultati clinici, ma anche contribuire a una riduzione del sovra-trattamento. Gli uomini affetti da forme indolenti di cancro alla prostata potrebbero evitare trattamenti non necessari, mantenendo una qualità di vita migliore e riducendo l’ansia e lo stress associati a tali interventi.

In un contesto più ampio, questa scoperta si inserisce in una tendenza crescente verso la medicina personalizzata, che utilizza informazioni genetiche e molecolari per ottimizzare le terapie e garantire che i pazienti ricevano il trattamento più adeguato alle loro specifiche condizioni. Altri studi hanno già dimostrato come l’analisi genetica e molecolare possa fornire informazioni cruciali per la gestione di diversi tipi di tumore, e il lavoro svolto dai ricercatori italiani rappresenta un passo avanti significativo in questo campo.

La ricerca sul tumore della prostata è attualmente un argomento di grande interesse, non solo per la comunità scientifica, ma anche per i pazienti e le loro famiglie. La speranza è che, grazie a studi come quello condotto dal CNR e dalle altre istituzioni coinvolte, si possano sviluppare strumenti sempre più efficaci per la diagnosi e il trattamento di questa malattia. Con il progredire delle conoscenze e delle tecnologie, è possibile che nei prossimi anni si assista a un cambiamento radicale nella gestione del tumore alla prostata, migliorando le prospettive di vita e la qualità della vita per milioni di uomini in tutto il mondo.