Tensione a Torino: scontri al corteo pro Pal contro Forza Italia e i ministri del governo

Tensione a Torino: scontri al corteo pro Pal contro Forza Italia e i ministri del governo

Tensione a Torino: scontri al corteo pro Pal contro Forza Italia e i ministri del governo

Matteo Rigamonti

Ottobre 26, 2025

Il pomeriggio di sabato 25 ottobre 2025, Torino è stata al centro di scontri tra manifestanti pro Palestina e forze dell’ordine, in concomitanza con un corteo organizzato per protestare contro gli Stati generali della casa, un evento di Forza Italia. Le tensioni sono esplose intorno alle 12.30, quando il corteo ha iniziato a passare in via Accademia delle Scienze, di fronte al Museo Egizio. Inizialmente, gli agenti di polizia hanno cercato di mantenere il controllo, ma la situazione è rapidamente degenerata. I manifestanti hanno cominciato a lanciare bottiglie e oggetti contro le forze dell’ordine, che hanno risposto con cariche per disperdere la folla.

Le dinamiche degli scontri

Secondo quanto riportato dalla Questura di Torino, è stata effettuata un’operazione di alleggerimento per fermare l’avanzata dei manifestanti, che cercavano di raggiungere Piazza Carignano, dove si stava svolgendo l’evento di Forza Italia. Durante questi scontri, due agenti del reparto mobile sono rimasti feriti, mentre i manifestanti hanno denunciato diversi contusi tra le loro fila. Le tensioni hanno portato all’arresto e all’identificazione di una giovane ragazza, un episodio che ha ulteriormente alzato la temperatura del corteo.

Il messaggio dei manifestanti

Il corteo ha visto la partecipazione di centinaia di attivisti, ed è stato indetto per contestare le politiche del governo italiano riguardo alla situazione in Palestina, in particolare quelle promosse da Antonio Tajani, vicepremier e ministro degli Esteri, presente all’evento di Forza Italia. La manifestazione è iniziata in Piazza Castello, a pochi passi dal Teatro Carignano. I manifestanti hanno esibito striscioni e cartelli con messaggi forti e provocatori. Tra questi, uno del collettivo universitario Cambiare Rotta recitava:

  1. “Gaza è rasa al suolo, gli affitti sono alle stelle. Ma quale diritto alla casa? Cacciamo i ministri del genocidio.”
  2. “Blocchiamo Tajani.”
  3. “Non saremo complici del genocidio.”

Queste frasi hanno evidenziato il forte sentimento di opposizione nei confronti della leadership di Forza Italia e delle sue politiche estere.

La risposta di Tajani

All’interno del Teatro Carignano, Tajani ha commentato gli avvenimenti, cercando di sminuire la portata del corteo. Ha affermato: “Mentre c’è gente che strilla qua e non si sa che cosa vuole, noi continuiamo ad accogliere palestinesi”, sottolineando il ruolo dell’Italia nell’accoglienza dei rifugiati di Gaza. Ha aggiunto: “Siamo il Paese al mondo che ha accolto, insieme ad altri due o tre Paesi arabi, il maggior numero di rifugiati da Gaza. Questo è quello che conta.” Tajani ha anche espresso incomprensione riguardo al legame tra le questioni abitative sollevate dai manifestanti e la situazione in Palestina, affermando: “Non si capisce perché non dobbiamo parlare della casa, cosa c’entra la casa con la Palestina non l’ho capito.”

In conclusione, il corteo ha rappresentato non solo una protesta contro le politiche del governo italiano, ma anche un’occasione per i manifestanti di esprimere la loro frustrazione e indignazione per le condizioni vissute dalla popolazione palestinese. La scelta di Torino come luogo di questo evento non è casuale; la città ha una lunga storia di attivismo e mobilitazione sociale, diventando spesso palcoscenico di eventi significativi che riflettono le tensioni sociali e politiche del momento.

Le immagini e i video degli scontri hanno rapidamente fatto il giro dei social media, suscitando dibattiti accesi e divisivi. Mentre alcuni sostengono il diritto dei manifestanti a esprimere le loro opinioni, altri criticano la violenza come metodo di protesta. Questo evento a Torino non è solo un episodio isolato, ma rappresenta un microcosmo delle tensioni più ampie che caratterizzano il dibattito pubblico sulla Palestina e sulle politiche migratorie in Italia e in Europa.