Genova, 5 giugno 2024 – Questa mattina a Roma, nella sede del Consiglio nazionale dell’economia e del lavoro, si è tenuto l’incontro “Salute, imprese e lavoro”, organizzato dal Cnel insieme alla Conferenza dei presidenti delle Assemblee legislative delle Regioni e delle Province autonome. Tra i partecipanti, il presidente del Consiglio regionale della Liguria, Stefano Balleari, che ha messo in luce la necessità di un nuovo modo di collaborare tra istituzioni, Regioni e territori.
Un dialogo che cambia le regole del gioco
Balleari ha ringraziato Renato Brunetta, presidente del Cnel, per aver dato una spinta decisa a questo percorso. “Questa volta – ha detto – si parte dalle Regioni, non sono più solo destinatari passivi di decisioni prese dall’alto o consultati a spot”. Per il presidente ligure, si tratta di un vero cambio di passo nel rapporto tra centro e autonomie locali.
Il modello che si vuole seguire punta a un lavoro di squadra: “Le Regioni portano idee concrete, sperimentazioni e buone pratiche già in campo. Il Cnel invece offre uno sguardo d’insieme e quella competenza economica e sociale che gli spetta per Costituzione”. L’obiettivo è chiaro: rafforzare la capacità di rispondere davvero ai bisogni dei territori.
Formazione professionale: il nodo del mismatch
Al centro del confronto è tornato il tema caldo della formazione professionale. Balleari ha sottolineato come il divario tra domanda e offerta di competenze, il cosiddetto mismatch, rappresenti ancora un grosso problema per l’economia italiana. “Se non si mette in piedi un legame solido tra imprese, parti sociali, scuole e istituzioni, nessuna politica può funzionare davvero”, ha avvertito.
I dati presentati dal Cnel sono impietosi: più del 35% delle aziende italiane fatica a trovare le figure professionali giuste, soprattutto nei settori della meccanica, informatica e servizi alla persona. “Serve un cambio di passo – ha ribadito Balleari – puntando su formazione tecnica e facilitando il contatto tra giovani e mondo del lavoro”.
Buone pratiche che funzionano
Nel corso della mattinata sono stati messi in luce esempi concreti di buone pratiche regionali. In Emilia-Romagna, il progetto “Formazione 4.0” ha coinvolto più di 2.000 studenti in percorsi di alternanza scuola-lavoro con aziende locali. In Liguria, invece, sono stati creati tavoli fissi tra scuole e imprese per capire quali profili servono davvero.
“Questi esempi – ha commentato Brunetta – dimostrano che quando istituzioni e territori lavorano insieme, i risultati arrivano”. Il presidente del Cnel ha ricordato che il suo organismo ha proprio il compito, sancito dalla Costituzione, di fare da ponte tra società civile e istituzioni.
Verso una partecipazione più concreta
La giornata si è chiusa con l’impegno a mantenere vivo il confronto nei mesi a venire. Tra i presenti anche rappresentanti delle Province autonome di Trento e Bolzano, che hanno portato la loro esperienza con i sistemi duali di formazione. “Solo con un dialogo continuo – ha detto un funzionario della Conferenza delle Assemblee legislative – si può evitare che le riforme restino solo parole su carta”.
