Mallen (Cnel): il ruolo fondamentale degli enti locali come presidio di prossimità

Mallen (Cnel): il ruolo fondamentale degli enti locali come presidio di prossimità

Mallen (Cnel): il ruolo fondamentale degli enti locali come presidio di prossimità

Matteo Rigamonti

Ottobre 28, 2025

Roma, 6 giugno 2024 – È stata presentata oggi a Roma, durante l’incontro “Salute, imprese e lavoro”, la Relazione annuale del Cnel sui servizi pubblici. Al centro del dibattito c’è un cambio di prospettiva importante: non si guarda più solo a quanto si spende o a quanti servizi si offrono, ma a che effetto concreto hanno sulla vita delle persone, delle imprese e sull’ambiente. A sottolinearlo è stata Marcella Mallen, consigliera del Cnel, che ha parlato davanti a una platea di amministratori locali, rappresentanti delle Regioni e delle Province autonome.

Misurare il risultato, non solo i numeri

La relazione mette nero su bianco qual è la vera sfida oggi: capire “cosa producono i servizi pubblici in termini di benessere economico, sociale e ambientale”, ha spiegato Mallen. È un cambio di passo che il Cnel vuole far diventare una nuova strada per la Pubblica amministrazione italiana. Si lascia da parte la vecchia abitudine di contare solo le pratiche svolte o i soldi spesi. Ora si punta a vedere gli effetti veri delle politiche, cosa cambia davvero nella vita di chi ne usufruisce.

La consigliera ha fatto riferimento agli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell’Agenda 2030. “Solo così possiamo capire davvero come le nostre scelte incidono sulla qualità della vita dei cittadini”, ha aggiunto. Un metodo che il Cnel vorrebbe vedere adottato da tutte le amministrazioni, come guida per agire.

Regioni e territori: il problema dei divari resta

La relazione 2025, anticipata oggi, mette in evidenza un problema noto ma ancora irrisolto: i divari territoriali sono ancora molto forti. Non solo la tradizionale divisione Nord-Sud, ma anche la differenza tra grandi città e zone interne. “Colmare queste distanze significa garantire i diritti di tutti i cittadini”, ha detto Mallen, dal palco della sala conferenze di viale David Lubin.

Il ruolo delle Regioni e degli enti locali è fondamentale. Sono loro il primo punto di contatto con i cittadini: qui le politiche prendono forma e si vede quanto la gente si fida dello Stato. “Le Regioni hanno un compito chiave per ridurre le disuguaglianze e assicurare servizi uguali per tutti”, ha ribadito la consigliera.

Non basta più fare, bisogna vedere cosa cambia

Il Cnel insiste su un concetto semplice ma decisivo: bisogna uscire dalla logica del semplice adempimento burocratico. “Non basta più contare quanti servizi offriamo – ha spiegato Mallen – dobbiamo capire che impatto hanno avuto sulle persone”. Questo richiede nuovi modi di valutare e una maggiore trasparenza verso chi usufruisce dei servizi.

Nel corso dell’incontro, organizzato con la Conferenza dei presidenti delle Assemblee legislative delle Regioni e delle Province autonome, diversi amministratori hanno portato esempi concreti. Dalla digitalizzazione della sanità in Emilia-Romagna alle iniziative per contrastare lo spopolamento nei piccoli comuni dell’Abruzzo. “La vera sfida – ha raccontato un assessore regionale – è far sentire ogni cittadino parte di una comunità che funziona”.

L’Agenda 2030 come bussola per il futuro

L’Agenda 2030 non è solo un riferimento a parole. Gli obiettivi fissati dalle Nazioni Unite diventano il metro con cui valutare le politiche pubbliche italiane. “Solo così si può parlare di vera responsabilità”, ha ribadito Mallen. Un percorso che richiede tempo, risorse e soprattutto una nuova mentalità dentro la pubblica amministrazione.

Al termine dell’incontro, nel corridoio, un funzionario della Regione Toscana si è fermato a scambiare qualche parola con i colleghi. “La vera sfida sarà portare questi principi anche nei piccoli comuni, dove spesso mancano risorse e personale”, ha detto. Con la cartellina stretta sotto il braccio, si è diretto verso l’uscita, mentre nella sala le luci dei monitor restavano ancora accese.