Mistero a 18 anni: Chiara Zardo trovata morta a letto, scatta l’inchiesta della procura

Mistero a 18 anni: Chiara Zardo trovata morta a letto, scatta l'inchiesta della procura

Mistero a 18 anni: Chiara Zardo trovata morta a letto, scatta l'inchiesta della procura

Matteo Rigamonti

Ottobre 28, 2025

Treviso, 27 ottobre – È un dramma che ha lasciato senza parole la comunità di Pederobba. Sabato mattina, 25 ottobre, Chiara Zardo, 18 anni, è stata trovata senza vita nel suo letto, nella casa di famiglia. La sera precedente, la giovane aveva lamentato un leggero mal di gola dopo essere uscita con gli amici. Non aveva malattie note, e per questo la Procura ha deciso di aprire un’inchiesta per capire cosa sia successo, affidando all’Ulss l’esame esterno della salma e valutando l’autopsia. La notizia è stata riportata anche da Repubblica.

Ultime ore di Chiara: una serata tranquilla e un malessere improvviso

I carabinieri di Pederobba hanno ricostruito le ultime ore di Chiara. Venerdì sera era uscita con alcuni amici. Tornata a casa poco dopo mezzanotte, ha detto alla madre, Elisa Ciannillo, di avere un leggero mal di gola. «Le ho dato una compressa di ibuprofene, come si fa in questi casi», ha raccontato la donna ai giornali locali. Poi Chiara è salita nella sua stanza, al piano di sopra, e si è messa a dormire.

La mattina dopo, quando non si è alzata come al solito, la madre è andata a chiamarla. La porta era socchiusa. Sul letto, Chiara non dava segni di vita. Subito sono stati chiamati i soccorsi del Suem 118. L’intervento è stato veloce, ma per la ragazza non c’era più nulla da fare. La morte risalirebbe alle prime ore del mattino.

L’inchiesta prende il via: cosa cercano gli investigatori

La salma è stata portata all’obitorio di Montebelluna e posta sotto sequestro. Il pubblico ministero ha incaricato l’Ulss di eseguire un esame esterno. Si sta valutando anche un’autopsia completa per capire le cause del decesso. Finora, spiegano dagli inquirenti, non ci sono segni di violenza o elementi sospetti nella stanza. Sono già state raccolte testimonianze tra amici e parenti.

Tra le ipotesi al vaglio, dicono gli investigatori, ci sono un malore improvviso, una possibile reazione al farmaco o una patologia non ancora diagnosticata. Solo gli esami di laboratorio potranno fare chiarezza, se si è trattato di una fatalità o se ci sono altri fattori in gioco.

Il dolore della famiglia e della comunità: “Era una ragazza in salute”

«Voglio capire perché mia figlia se n’è andata», ha detto la madre Elisa Ciannillo, visibilmente scossa. «Era sana, escludo che avesse a che fare con droghe o comportamenti a rischio». Chiara era una ragazza solare, sportiva, piena di sogni. Frequentava l’ultimo anno delle superiori a Montebelluna, amava la pallavolo e spesso aiutava i compagni con i compiti.

A Pederobba la notizia si è sparsa in poche ore. Sabato pomeriggio davanti alla casa della famiglia Zardo si sono radunati amici e conoscenti. Qualcuno ha lasciato un biglietto sul cancello: “Ciao Chiara, non ti dimenticheremo”. Nel paese regna l’incredulità. «Era gentile con tutti», racconta una vicina mentre sistema alcune rose bianche vicino all’ingresso.

Si attende l’autopsia: cosa succederà ora

L’autopsia dovrebbe svolgersi nei prossimi giorni all’ospedale di Montebelluna. Solo allora, spiegano fonti sanitarie, si potranno avere risposte più precise sulle cause della morte. I risultati degli esami tossicologici e istologici richiederanno qualche settimana.

Nel frattempo la Procura tiene il fascicolo aperto senza indagati. Gli investigatori aspettano i risultati per valutare eventuali passi successivi. Intanto, a Pederobba, il silenzio è rotto solo dal via vai discreto di amici e parenti davanti alla villetta dei Zardo.

Sabato sera, poco dopo le 20, una candela accesa sul davanzale della finestra della camera di Chiara ha catturato lo sguardo di chi passava. La madre è rimasta a lungo in cucina, con una tazza di tè tra le mani.