Napoli, 5 novembre 2025 – Formare nuovi artigiani del costume per il cinema, il teatro e lo spettacolo, puntando dritto su Napoli e la sua ricca tradizione sartoriale: è questo il cuore del corso “Bottega artigiana: sartoria e taglio costume”, che partirà il 9 dicembre all’Istituto Salesiano Don Bosco. L’iniziativa, promossa da Cinecittà e finanziata con fondi PNRR del Ministero della Cultura, nasce dalla collaborazione con la Fondazione di Comunità San Gennaro E.F. e la Fondazione CNOS FAP Napoli. Il corso, totalmente gratuito, fa parte del programma nazionale LuceLabCinecittà, pensato per chi vuole entrare nel mondo dell’audiovisivo attraverso formazione e lavoro.
Napoli: un laboratorio di talenti nel cuore della città
Il corso è aperto a un massimo di venti partecipanti dai 18 anni in su e si concentra su un periodo storico preciso: dal XVI all’inizio del XVIII secolo, il cosiddetto “Siglo de Oro” di Napoli. Un’epoca in cui la città era un vero crocevia di culture, arti e mestieri. “Sono felice e orgogliosa che sia stato scelto un posto così speciale”, ha detto Lucia Borgonzoni, sottosegretaria al Ministero della Cultura, durante la presentazione ufficiale. L’incontro si è svolto proprio all’Istituto Don Bosco, tra manichini, stoffe e schizzi di costumi d’epoca.
Dalla teoria alla pratica: come si crea un costume di scena
Il programma alterna lezioni teoriche e laboratori pratici. Si parte dallo studio della storia del costume, passando in rassegna gli stili dall’epoca romana fino al Novecento. Grande attenzione anche alle opere teatrali più famose e ai costumi che le hanno rese indimenticabili. Ma il vero focus è sul Rinascimento e il Barocco napoletano: qui gli allievi impareranno a riconoscere tessuti, tagli e decorazioni tipiche di quei secoli.
Non si tratta solo di ago e filo: il corso affronta anche come gestire una sartoria, dalla ricerca dei clienti alla scelta dei materiali, fino agli aspetti amministrativi e fiscali. “Vogliamo formare professionisti completi, che sappiano muoversi da soli nel mondo dello spettacolo”, spiega Anna Giordano, una delle docenti.
Il costume prende forma: la prova finale
Dopo la teoria, spazio alla pratica. I partecipanti metteranno mano a stoffe e cartamodelli per realizzare un costume completo, ispirato a un’opera teatrale o cinematografica scelta da loro. Un lavoro che unisce creatività, tecnica e conoscenza storica. “Solo così – confida don Antonio Loffredo, tra i promotori del progetto – si capisce davvero quanto impegno c’è dietro ogni abito di scena”.
Il corso si chiuderà a marzo 2026. Le iscrizioni restano aperte fino al 10 novembre: chi è interessato può rivolgersi direttamente all’Istituto Don Bosco o visitare il sito di Cinecittà.
Un investimento importante per la formazione culturale
Secondo i dati del Ministero della Cultura, l’intero programma LuceLabCinecittà vale 4.365.000 euro. Finora sono stati realizzati 27 corsi in città come Roma, Potenza, Milano e Siena, con un totale di 401 allievi formati. A questi si aggiungono i corsi in corso o in partenza e quelli previsti per il 2026: in tutto saranno 37 corsi in 8 città italiane.
“Questo è uno dei progetti nati grazie ai fondi PNRR MiC – ha sottolineato Borgonzoni – risorse che hanno permesso di creare strumenti come LuceLabCinecittà, fondamentali per rendere l’industria culturale e creativa italiana più solida e competitiva”.
Napoli, laboratorio di eccellenze artigiane
Alla conferenza stampa erano presenti anche Antonio Saccone, presidente di Cinecittà, Pasquale Calemme della Fondazione San Gennaro e don Fabio Bellino, direttore dell’Istituto Don Bosco. Tutti hanno ribadito l’importanza di investire nei giovani e nel recupero delle tradizioni artigianali napoletane.
In una città dove la sartoria resta un mestiere tramandato di padre in figlio, questo corso rappresenta una nuova chance per chi sogna di lavorare dietro le quinte dello spettacolo. E forse – come ha detto uno degli organizzatori – “di vedere un giorno i propri costumi sfilare sul grande schermo o calcare le tavole di un teatro”.
