ISTRUZIONE
Nell’ultimo anno la pandemia da Covid-19 ha contribuito fortemente ad evidenziare ed accentuare l’enorme stato di sottofinanziamento del sistema di pubblica istruzione italiana e la carenza di servizi e agevolazioni per il diritto allo studio realmente in grado di tutelare le studentesse e gli studenti universitari e le famiglie. Analizzando i dati presentati dal rapporto Eurydice 2020-21 e dall’Eurostat nel 2017 risulta chiaro come in Italia un’altissima percentuale di studentesse e studenti pagano le tasse e una bassa percentuale beneficia di un supporto finanziario. Inoltre, l’Italia investe solo il 3,8% del proprio PIL in istruzione, circa 0,8 punti in meno rispetto alla media europea, collocandosi agli ultimi posti per investimento complessivo in istruzione rispetto al resto dei paesi europei.
Occorre dunque, anche a fronte di un tasso di laureate/i in Italia fermo al 19,6% contro una media europea del 33,2%, un totale ripensamento del sistema di diritto allo studio, sfruttando i fondi del Next Generation EU, colmando il divario tra atenei del nord e del sud, contrastando l’abbandono degli studi, aumentando il numero di laureate e laureati, strutturando un’università aperta, inclusiva, gratuita e a misura di studentesse e studenti.