Figli di ‘Calendar Girls’ si spogliano per una causa benefica a Jesi

Figli di 'Calendar Girls' si spogliano per una causa benefica a Jesi
Jesi, una delle città più affascinanti delle Marche, ha recentemente ospitato un evento speciale che ha unito arte, cultura e solidarietà. Due turisti inglesi, Matthew Baker e Georgina Logan, hanno immortalato un momento unico mentre visitavano il Teatro Pergolesi, scattando un selfie davanti alla locandina della commedia “Calendar Girls”. Questo spettacolo, messo in scena dalla compagnia amatoriale del Laboratorio Teatrale Unitre di Castelfidardo, è programmato per il 23 aprile e ha come obiettivo la raccolta fondi a favore dell’Associazione Alzheimer Marche.
La storia di “Calendar Girls” è un esempio di coraggio e determinazione che ha ispirato molte persone nel corso degli anni. La commedia e il film, entrambi basati su una storia vera, raccontano le vicende di un gruppo di donne di mezza età che, nel tentativo di raccogliere fondi per la ricerca sul cancro, decidono di posare nude per un calendario. Questa iniziativa, avviata a fine anni ’90, ha avuto un impatto straordinario, consentendo di raccogliere milioni di sterline per la ricerca sui tumori del sangue.
Il legame personale con la storia
Matthew e Georgina non si aspettavano di trovare un legame così forte con la loro storia personale durante la loro visita a Jesi. Matthew è il figlio di Angela Knowles, una delle vere “Calendar Girls”, mentre Georgina è la figlia di Lynda Logan, anch’essa parte di quel gruppo pionieristico. Inoltre, il padre di Georgina, Terry Logan, è il fotografo che ha immortalato gli scatti originali del calendario. La sorpresa di trovarsi in una città italiana, davanti a un manifesto che celebra una storia così intima e significativa, ha spinto la coppia a contattare gli organizzatori per condividere la loro esperienza.
“Siamo arrivati a Jesi e abbiamo visto l’annuncio della produzione di ‘Calendar Girls’. È una coincidenza incredibile, perché io e mia moglie siamo figli delle vere Calendar Girls. Come forse saprete, la storia si sviluppa dalla triste morte di mio padre John Baker nel luglio 1998 e dalla straordinaria reazione delle amiche di mia madre che hanno deciso di fare qualcosa di straordinario e provare a fare la differenza”, hanno dichiarato i due turisti.
La genesi dell’iniziativa
La genesi di “Calendar Girls” risale a un’iniziativa del Women’s Institute, una delle più importanti organizzazioni di volontariato femminile nel Regno Unito. Fondata nel 1915, l’organizzazione ha come obiettivo principale il miglioramento della vita delle donne nelle comunità locali. L’idea di Angela Baker di posare per un calendario senza veli è emersa dopo la morte del marito per leucemia. Stanca di eventi di beneficenza che non portavano a risultati significativi, Angela ha deciso di dare vita a un progetto audace e originale. Con il supporto delle sue amiche, ha coinvolto il fotografo amatoriale Terry Logan per catturare immagini di loro impegnate in attività quotidiane, ma senza vestiti.
L’idea si è trasformata in un successo clamoroso, superando ogni aspettativa. Le vendite del calendario sono decollate, e l’iniziativa ha rapidamente attirato l’attenzione dei media, facendo conoscere la causa al grande pubblico. Ad oggi, le “ragazze del calendario” hanno raccolto oltre 6 milioni di sterline per la ricerca sui tumori del sangue, e i fondi continuano a crescere. Questo straordinario risultato ha non solo contribuito alla ricerca scientifica, ma ha anche ispirato altre iniziative simili in tutto il mondo.
Un messaggio di solidarietà
Il legame tra il progetto originale e l’evento di Jesi non si limita alla coincidenza. La rappresentazione teatrale mira a mantenere viva la memoria di questa storia toccante e a sensibilizzare il pubblico su temi importanti come la lotta contro il cancro e il supporto agli anziani. La scelta di devolvere il ricavato a favore dell’Associazione Alzheimer Marche dimostra un ulteriore impegno verso cause sociali di grande rilevanza.
La commedia “Calendar Girls” non è solo uno spettacolo, ma un tributo alla forza e alla resilienza delle donne che, con il loro coraggio, hanno saputo trasformare un momento di dolore in un’opportunità di solidarietà. La presenza di Matthew e Georgina a Jesi, così come la loro testimonianza, arricchisce ulteriormente il messaggio di speranza che l’iniziativa porta con sé.
L’arte, in questo caso, si fa veicolo di un messaggio potente e significativo, dimostrando che anche le esperienze più personali possono avere un impatto collettivo. La serata di beneficenza al Teatro Pergolesi non sarà solo un’opportunità per godere di uno spettacolo di qualità, ma anche un momento di riflessione e unità per tutti coloro che credono nella forza della comunità e nell’importanza della ricerca scientifica.