Home » Il Parlamento europeo approva nuovi dazi su Mosca: la maggioranza si spacca

Il Parlamento europeo approva nuovi dazi su Mosca: la maggioranza si spacca

Il Parlamento europeo approva nuovi dazi su Mosca: la maggioranza si spacca

Il Parlamento europeo approva nuovi dazi su Mosca: la maggioranza si spacca

Il Parlamento europeo ha recentemente approvato una proposta della Commissione Europea che prevede un significativo aumento dei dazi su prodotti agricoli provenienti da Russia e Bielorussia. Questa decisione, con un voto di 411 favorevoli, 100 contrari e 78 astensioni, rappresenta un passo importante nella strategia dell’Unione Europea per esercitare pressioni economiche su Mosca, in risposta all’invasione dell’Ucraina e alle sue conseguenze geopolitiche.

Dettagli dell’aumento dei dazi

L’aumento dei dazi, fissato al 50%, si applicherà a prodotti agricoli attualmente esenti da dazi doganali aggiuntivi. Tra questi, si trovano:

  1. Cereali
  2. Prodotti freschi
  3. Altri generi alimentari

Inoltre, la proposta include un dazio del 6,5% sui fertilizzanti russi, essenziali per gli agricoltori europei in un contesto di crescente crisi agricola.

Reazioni della maggioranza di governo

La decisione ha suscitato reazioni contrastanti nella maggioranza di governo italiana. La Lega ha votato contro, esprimendo preoccupazione per l’impatto di queste misure sui produttori italiani, già in difficoltà a causa dell’aumento dei prezzi delle materie prime e dell’energia. Matteo Salvini ha messo in evidenza la necessità di bilanciare le esigenze di sicurezza nazionale con quelle economiche dei cittadini e delle imprese.

D’altro canto, la delegazione di Fratelli d’Italia (FdI) ha scelto di astenersi, riflettendo le tensioni interne del partito nel gestire le pressioni europee e le aspettative degli elettori. Forza Italia, invece, ha sostenuto la proposta, sottolineando l’importanza di mantenere una posizione unita contro le aggressioni russe per proteggere l’integrità territoriale dell’Europa.

Divisioni nell’opposizione

Anche l’opposizione ha mostrato divisioni su questo tema. Il Movimento 5 Stelle (M5S) si è astenuto, esprimendo scetticismo riguardo all’efficacia delle sanzioni economiche. Al contrario, il Partito Democratico (Pd) e il gruppo di Alleanza Verdi e Sinistra (Avs) hanno sostenuto la proposta, evidenziando la necessità di una risposta europea forte e coesa contro le aggressioni della Russia.

Questa situazione mette in evidenza le differenze ideologiche e strategiche all’interno della politica italiana, con i partiti che si confrontano su questioni di sicurezza ed economia. Le sanzioni economiche sono spesso considerate necessarie per mantenere la pressione su regimi aggressivi, ma sollevano anche preoccupazioni reali riguardo all’impatto sui cittadini e sull’economia.

In un contesto più ampio, l’aumento dei dazi e le sanzioni economiche non sono solo questioni di politica interna, ma si inseriscono in un quadro globale di tensioni commerciali e geopolitiche. L’Unione Europea sta cercando di rafforzare la propria posizione nel mondo, ma deve considerare le interdipendenze economiche e i legami commerciali esistenti.

Il settore agricolo, in particolare, è stato duramente colpito dalla guerra in Ucraina, con l’aumento dei prezzi dei generi alimentari e delle materie prime che ha messo a dura prova la sostenibilità delle aziende agricole europee. Gli agricoltori stanno affrontando sfide senza precedenti, e le nuove misure tariffarie potrebbero aggravare ulteriormente la situazione.

In sintesi, l’approvazione da parte del Parlamento europeo di nuovi dazi su prodotti russi e bielorussi rappresenta una risposta alle aggressioni della Russia e un momento cruciale per la politica interna italiana. Con una maggioranza divisa e un’opposizione che discute su come affrontare le sfide economiche e geopolitiche attuali, l’evoluzione di questo dibattito sarà fondamentale per comprendere come l’Italia e l’Unione Europea si posizioneranno nei prossimi mesi di fronte a una crisi in corso.