Nuove impronte misteriose nel delitto di Garlasco: l’amico di Paola Cappa svela gli audio inediti

Nuove impronte misteriose nel delitto di Garlasco: l'amico di Paola Cappa svela gli audio inediti
Il delitto di Garlasco, avvenuto nel 2007, continua a riservare colpi di scena e sviluppi che catturano l’attenzione dell’opinione pubblica e degli investigatori. Recentemente, è emersa la scoperta di sei impronte palmari ignote rinvenute sulle pareti del muro della scala dove, tragicamente, è stato trovato il corpo di Chiara Poggi. Queste impronte, insieme all’ormai nota impronta 33 attribuita ad Andrea Sempio, sono state oggetto di una nuova analisi da parte degli esperti incaricati dalla procura di Pavia.
Scoperta delle impronte ignote
Le impronte ignote sono state rinvenute in diverse posizioni:
- Tre sulla parete destra
- Due su quella sinistra
- Una sulla parete superiore
Nonostante gli sforzi per identificare queste tracce, gli esperti, tra cui Gianpaolo Iuliano e Nicola Caprioli, hanno concluso che non fosse possibile attribuire alcun nome a queste impronte. Tuttavia, è stato possibile escludere che esse appartengano a Sempio, a Alberto Stasi, ai familiari di Chiara Poggi, nonché a Stefania Cappa e agli amici del fratello di Chiara, Marco Poggi.
Ulteriori impronte da analizzare
La situazione si complica ulteriormente se si considera che anche altre cinque impronte, rinvenute sulla superficie interna ed esterna del portone di ingresso della villetta, non sono state ancora identificate. Anche queste impronte, pur essendo considerate “comparabili”, non sono state ritenute utili per un’identificazione. Tra di esse, particolare attenzione è rivolta all’impronta numero 10, una traccia di una presunta “mano sporca”, sulla quale non erano state effettuate indagini biologiche per accertarne la presenza di sangue. Gli accertamenti genetici su questa impronta saranno effettuati nel contesto di un maxi incidente probatorio, utilizzando i “paradesivi” delle tracce dattiloscopiche recuperate dai carabinieri del nucleo investigativo di Milano.
Strategia difensiva e messaggi vocali
Nel frattempo, la difesa di Andrea Sempio, rappresentata dagli avvocati Angela Taccia e Massimo Lovati, sta considerando l’idea di avvalersi di una consulenza di parte sulle impronte, compresa quella numero 33. Questo potrebbe influire sulla strategia difensiva, considerando che la questione delle impronte è diventata un tema centrale nel dibattito pubblico e giuridico attorno al caso.
L’avvocata di Alberto Stasi, Giada Bocellari, ha espresso la sua opinione riguardo alla questione delle impronte, sottolineando che non si possono applicare due pesi e due misure nei confronti di Sempio e del suo assistito. Secondo Bocellari, mentre l’impronta palmare di Sempio è stata attribuita a un luogo specifico e a un momento cruciale, l’impronta di Stasi sul dispenser del sapone è stata considerata un grave indizio di colpevolezza, nonostante le circostanze diverse. Questa disparità ha sollevato interrogativi sull’equità del processo e sull’interpretazione delle prove da parte delle autorità.
Un altro aspetto interessante emerso dalle indagini sono i messaggi vocali scambiati tra Paola Cappa, cugina di Chiara, e Francesco Chiesa Soprani, ex manager nel mondo dello spettacolo. L’avvocato di Soprani, Solange Marchignoli, ha dichiarato che è pronto a consegnare alla Procura tutti i messaggi ricevuti dal suo assistito. Questi messaggi, ben 186, potrebbero contribuire a fare chiarezza sulle dinamiche legate al delitto, anche se Marchignoli ha messo in guardia sul fatto che non ci si aspetta che un singolo messaggio possa cambiare le sorti dell’indagine.
La ricerca della verità attorno al delitto di Garlasco continua a essere un obiettivo cruciale per le autorità e per le famiglie coinvolte. Ogni nuova traccia, ogni impronta, ogni messaggio rappresentano un passo verso la risoluzione di un caso che ha scosso profondamente l’Italia e continua a suscitare interesse e dibattito. La complessità delle indagini e l’intreccio di elementi personali e giuridici rendono questa vicenda particolarmente delicata e difficile da interpretare, con le famiglie delle vittime e degli imputati che si trovano al centro di una tempesta mediatica e giudiziaria.
In questo contesto, rimane fondamentale il lavoro degli inquirenti e degli esperti, che si trovano a dover affrontare non solo la sfida di identificare le impronte e analizzare le prove, ma anche quella di operare in un clima di grande pressione pubblica e di aspettative. Il caso di Garlasco, con le sue intricate dinamiche e i suoi risvolti emotivi, continua a essere un capitolo aperto nella cronaca italiana, una storia che richiede pazienza, metodo e, soprattutto, una ricerca incessante della verità.