Dentro la Sistina: il cardinale David svela i segreti del conclave tra arte e curiosità

Dentro la Sistina: il cardinale David svela i segreti del conclave tra arte e curiosità
Il cardinale Pablo Virgilio Siongco David, vescovo di Kalookan e recentemente creato cardinale da Papa Francesco il 7 dicembre 2024, ha condiviso le sue esperienze durante il conclave che ha portato all’elezione di Papa Leone XIV. Questo evento rappresenta non solo un momento cruciale per la Chiesa Cattolica, ma anche un’opportunità unica per il cardinale David di riflettere su un’esperienza che lo ha profondamente segnato. La sua testimonianza, pubblicata su America Magazine, una rivista gesuita di prestigio, offre un racconto raro e affascinante di un conclave vissuto in prima persona.
Un conclave denso di spiritualità
Il conclave, tenutosi all’interno della Cappella Sistina, è stato caratterizzato da un’atmosfera densa di attesa e intensità spirituale. David ricorda i tre giorni trascorsi in un ambiente sublime, dove lo sguardo era costantemente attratto dal magnifico affresco del Giudizio Universale di Michelangelo. Questo capolavoro, che rappresenta il culmine dell’arte rinascimentale, ha offerto ai cardinali un contesto unico di riflessione e meditazione, lontano dalla frenesia quotidiana e dai dispositivi digitali.
Un rituale di giuramento e lunghe attese
Uno degli aspetti più sorprendenti del conclave è stata l’assenza dei telefonini. Prima dell’inizio della clausura, tutti i cardinali hanno dovuto consegnare i propri dispositivi, privandoli della possibilità di distrarsi. David racconta: «Immaginate 133 cardinali in abito corale rosso, che prestano giuramento davanti al libro aperto dei Vangeli, uno alla volta». Il rito è durato circa un’ora e mezza, durante la quale i cardinali hanno trovato conforto nella contemplazione dell’arte che li circondava.
La nudità e la verità dell’anima
La nudità delle figure nel dipinto non è solo una questione artistica; per David, rappresenta una verità profonda. «Ogni strato di illusione viene eliminato», afferma. La riflessione su questi temi è stata amplificata dalla consapevolezza che ogni cardinale ha dovuto affrontare la propria coscienza nel momento della votazione. Minosse, il giudice infernale dipinto da Michelangelo, ha catturato in particolare l’attenzione di David, diventando un simbolo di giustizia e di verità eterna.
L’urna delle schede e il silenzio sacro
Quando è giunto il momento di votare, David descrive un’atmosfera di silenzio carico di tensione. «Dopo l’extra omnes e la chiusura a chiave della porta della Sistina, il silenzio cadde come un velo». Ogni cardinale si è trovato di fronte all’urna, un oggetto metallico che assomiglia a un disco volante, simbolo del destino e delle speranze della Chiesa. Le schede venivano depositate con reverenza, e ogni nome scritto rappresentava non solo una preferenza, ma un desiderio profondo per il futuro della Chiesa.
David racconta il momento in cui ha sussurrato il nome del candidato prescelto, avvertendo il peso della responsabilità che accompagnava quel gesto. La contemplazione del Giudizio Universale ha reso quel momento ancora più intenso, trasformando il semplice atto di votare in un’esperienza spirituale profonda.
Questa narrazione del cardinale David offre uno sguardo unico su un momento storico e spirituale di grande importanza, rivelando le complessità delle emozioni umane, della fede e della responsabilità all’interno della Chiesa Cattolica.