La polemica tra avvocati: il duro rimprovero a Sempio e il drammatico sfogo di Lovati

La polemica tra avvocati: il duro rimprovero a Sempio e il drammatico sfogo di Lovati
L’Ordine degli avvocati di Milano ha recentemente emesso una severa reprimenda nei confronti di Angela Taccia, legale di Andrea Sempio, a seguito di un episodio che ha generato un acceso dibattito mediatico. Questo evento è emerso in concomitanza con gli interrogatori di Marco Poggi e Alberto Stasi, due figure chiave nel nuovo filone d’indagine sull’omicidio di Chiara Poggi, un caso che continua a destare grande preoccupazione nell’opinione pubblica. In un contesto così delicato, la decisione di Taccia di non far presentare Sempio, l’unico indagato in questo sviluppo, ha sollevato interrogativi, soprattutto a causa di un errore procedurale da parte della procura di Pavia riguardante la convocazione del suo assistito.
la controversa pubblicazione su instagram
Nel giorno degli interrogatori, Angela Taccia ha pubblicato un post su Instagram con la frase: «Guerra dura senza paura, Cpp we love you», accompagnata da emoji di una tigre e un cuore azzurro. Questa affermazione, apparentemente innocua, ha scatenato una reazione negativa da parte dell’Ordine degli avvocati, che ha giudicato le parole della collega inopportune e contrarie ai principi deontologici della professione. Il richiamo a Taccia non è stato solo un ammonimento personale, ma un avvertimento per tutti gli avvocati sull’importanza di mantenere un comportamento sobrio e rispettoso nei confronti dei clienti e delle situazioni legali delicate.
il codice deontologico e la discrezione professionale
L’Ordine ha sottolineato che il loro Codice deontologico impone agli avvocati di interagire con i media e i social network in modo riservato e misurato. Questi principi sono fondamentali per tutelare il decoro e la dignità della professione forense. I legali hanno ricordato che «il prestigio delle toghe si fonda sull’autorevolezza, non sull’esposizione mediatica». In un contesto come quello dell’omicidio di Chiara Poggi, è cruciale che gli avvocati si comportino con la massima discrezione, rispettando la sofferenza delle vittime e dei familiari coinvolti.
la reazione di lovati e il dibattito pubblico
In questo clima di tensione, Massimo Lovati, collega di Taccia e avvocato di 73 anni, ha espresso il proprio sconforto per la situazione. Lovati ha cercato di difendere la collega, affermando che il suo commento, sebbene infelice, non meritasse una condanna così severa. In un’intervista al Corriere della Sera, ha dichiarato: «E quante ne dite voi per fare spettacolo? Questo è un circo», mettendo in discussione il ruolo dei giornalisti nel processo di informazione e suggerendo che la pressione mediatica possa influenzare il modo in cui gli avvocati si esprimono.
Lovati ha anche cercato di contestualizzare il post di Taccia, descrivendolo come una sorta di «similitudine» o «enfasi», richiamando a Cicerone come maestro di tali figure retoriche. Tuttavia, ha riconosciuto che la frase non era certamente appropriata per la gravità della situazione, concludendo: «Non siamo in guerra, insomma, non solleviamo inutili questioni».
Questa vicenda ha avviato un importante dibattito non solo all’interno della professione legale, ma anche tra i media e l’opinione pubblica. In un’epoca in cui i social media hanno trasformato il modo in cui le notizie vengono diffuse e commentate, è essenziale che anche i professionisti del diritto si adattino a queste nuove dinamiche, mantenendo però sempre un comportamento etico e rispettoso. Il caso di Angela Taccia rappresenta un monito per tutti coloro che operano nel campo legale: le parole hanno un peso, e il modo in cui vengono comunicate può avere ripercussioni significative, non solo per l’individuo coinvolto, ma per l’intera professione.