Lincei in prima linea: la battaglia contro i tagli di Trump a Usaid
Negli ultimi anni, la questione dei finanziamenti per lo sviluppo internazionale ha acquisito una rilevanza crescente, specialmente a causa delle drastiche riduzioni apportate dall’Amministrazione Trump ai fondi destinati a Usaid, l’agenzia governativa statunitense per lo sviluppo internazionale. Un appello significativo è stato lanciato dall’Accademia Nazionale dei Lincei, in collaborazione con Medici con l’Africa Cuamm, per sottolineare l’importanza di un cambiamento di rotta da parte dell’Europa e dell’Italia al fine di compensare il vuoto lasciato da queste decisioni. Gli autori del documento evidenziano l’urgenza di un intervento attivo, riconoscendo il ruolo cruciale che i paesi europei, e l’Italia in particolare, devono avere nel sostenere le popolazioni più vulnerabili del mondo.
Le conseguenze dei tagli ai finanziamenti Usaid sono drammatiche. Uno studio pubblicato sulla rivista Nature stima che potrebbero portare a 25 milioni di morti evitabili tra il 2025 e il 2040. Questo impatto è particolarmente devastante per i bambini, soprattutto in Africa, dove si prevede che entro il 2030 2,8 milioni di bambini potrebbero diventare orfani a causa dell’AIDS. Questi dati allarmanti pongono in evidenza l’urgenza di una risposta globale concertata, non solo da parte degli Stati Uniti, ma anche da parte dell’Europa, che deve assumersi la responsabilità di proteggere la vita e il benessere dei più vulnerabili.
I firmatari del documento hanno identificato gli otto paesi più a rischio di esaurire le scorte di farmaci antiretrovirali, che includono:
La situazione in questi paesi è critica: in Sudan, quasi l’80% delle cucine di emergenza per la distribuzione di cibo è stato chiuso, mentre in Etiopia le scorte di alimenti nutrienti per i bambini malnutriti sono destinate a esaurirsi entro maggio. Questi esempi non sono solo statistiche; rappresentano la vita di milioni di persone che dipendono da un sistema di aiuti che sta crollando.
Le stime parlano di un possibile taglio al bilancio di Usaid che potrebbe ammontare a 9-10 miliardi di dollari per il prossimo anno fiscale, con proiezioni che potrebbero arrivare a 30-40 miliardi di dollari nei prossimi 3-5 anni. Tali riduzioni mettono a rischio non solo i programmi di salute e nutrizione, ma anche infrastrutture fondamentali per il benessere globale, come le indagini demografiche e sanitarie, essenziali per la formulazione di politiche efficaci. Le campagne di vaccinazione infantile nei paesi più poveri, che hanno salvato innumerevoli vite, sono ora in pericolo, rendendo necessaria una mobilitazione urgente da parte dei donatori internazionali.
In questo contesto, l’Italia emerge come un attore importante, essendo l’ottavo maggiore donatore mondiale con 5,5 miliardi di dollari nel 2023. Tuttavia, il Paese spende solo lo 0,27% del suo Reddito Nazionale Lordo in aiuti, ben al di sotto dello 0,48% della Francia e dello 0,82% della Germania. Questo divario evidenzia la necessità di un maggiore impegno da parte dell’Italia, non solo per colmare il vuoto lasciato dagli Stati Uniti, ma anche per affermare il suo ruolo di leadership nella comunità internazionale.
Inoltre, una delle proposte contenute nell’appello è il Piano Mattei per l’Africa, che potrebbe servire come strumento per rafforzare l’impegno italiano. Affinché questo piano possa essere efficace, è fondamentale che vengano allocate maggiori risorse e che venga attribuita una maggiore importanza al settore sanitario. Investire nella salute non è solo una questione etica, ma rappresenta anche un’opportunità economica per le imprese italiane attive nel campo farmaceutico e delle tecnologie mediche innovative.
È importante sottolineare che l’approccio all’assistenza internazionale deve evolvere. Come indicato nel documento, l’azione rapida è fondamentale in risposta all’emergenza attuale, ma non deve tradursi in una dipendenza cronica da parte dei paesi riceventi. È essenziale pianificare non solo per affrontare le crisi immediate, ma anche per costruire un futuro sostenibile e resiliente, impegnandosi a lungo termine nella capacità di queste nazioni di auto-sostenersi.
In conclusione, l’appello dell’Accademia Nazionale dei Lincei e di Medici con l’Africa Cuamm rappresenta un invito urgente a riflettere sul ruolo che l’Europa e l’Italia possono e devono avere nel panorama della cooperazione internazionale. La salute globale e il benessere delle popolazioni più vulnerabili dipendono da azioni collettive e responsabili, in grado di affrontare le sfide attuali e di costruire un futuro migliore.