Sicurezza stradale: un appello per una formazione più consapevole tra scuole guida, istituzioni e assicurazioni

La sicurezza stradale rappresenta un tema cruciale che coinvolge ogni cittadino. In questo contesto, Unasca (Unione Nazionale Autoscuole e Studi di Consulenza Automobilistica) ha lanciato un appello per una riforma significativa dei percorsi formativi destinati ai neo patentati. Durante un incontro tenutosi nella sala capitolare del Senato della Repubblica, intitolato “Neo patentati: più sicurezza! Giovani, scuole guida e assicurazioni verso l’Europa”, il segretario nazionale di Unasca, Alfredo Boenzi, ha sottolineato l’urgenza di un cambiamento radicale nella formazione dei conducenti.

La necessità di una formazione adeguata

Boenzi ha iniziato con una dichiarazione forte: “Non possiamo limitarci alle sei ore minime di guida previste dalla legge”. Queste sei ore, secondo lui, non sono sufficienti per formare un conducente consapevole e responsabile. Formare un conducente significa formare un cittadino responsabile, il che implica un impegno verso se stessi, verso gli altri e verso l’ambiente. I dati sugli incidenti stradali in Italia sono allarmanti. Nel 2022, secondo l’ISTAT, si sono registrati oltre 150.000 incidenti stradali, con circa 3.300 vittime e oltre 200.000 feriti. È evidente che è necessario un approccio più rigoroso e completo alla formazione dei guidatori.

Proposte per una formazione innovativa

Andrea Onori, responsabile nazionale sicurezza stradale di Unasca, ha ribadito l’importanza di una formazione che vada oltre la mera tecnica di guida. La percezione del rischio, ha affermato, è una competenza che si costruisce attraverso metodo, esperienza e tempo. Le proposte di Unasca includono:

  1. Integrazione di elementi di educazione alla sicurezza stradale nei programmi di formazione, come simulazioni e gestione delle emergenze.
  2. Incentivi fiscali per corsi di approfondimento sulla sicurezza rivolti ai giovani, come una riduzione dell’IVA per i corsi collegati al conseguimento della patente.
  3. Formazione su tematiche specifiche come la guida in condizioni difficili, la gestione dell’ansia al volante e le conseguenze legali degli incidenti stradali.

Collaborazione tra scuole guida e istituzioni

La collaborazione tra scuole guida, istituzioni e assicurazioni è fondamentale per sviluppare un sistema formativo efficace. In molti paesi europei, l’integrazione della formazione stradale con programmi di assicurazione ha già dimostrato di migliorare la sicurezza. Ad esempio, in Svezia, le assicurazioni offrono sconti ai neopatentati che completano corsi di formazione avanzata sulla sicurezza stradale. Questa sinergia potrebbe essere replicata anche in Italia, creando un sistema in cui le assicurazioni incentivano comportamenti di guida responsabili.

Inoltre, è essenziale che le istituzioni riconoscano l’importanza della formazione alla sicurezza stradale come parte integrante della formazione civica dei giovani. L’educazione stradale dovrebbe essere un elemento chiave nei programmi scolastici, partendo dalle scuole primarie, dove è possibile instillare valori di responsabilità e rispetto delle norme stradali.

L’appello di Unasca è chiaro e urgente: la revisione del sistema formativo dei conducenti non è più rinviabile. “La vera rivoluzione culturale inizia dai banchi dell’autoscuola. È lì che si costruisce un futuro più sicuro per tutti”, ha concluso Boenzi. Le scuole guida non possono più essere viste come semplici enti per il conseguimento della patente, ma come attori fondamentali nella formazione di cittadini responsabili. Solo unendo le forze di autoscuole, istituzioni e assicurazioni si potrà realmente fare la differenza nella lotta per la sicurezza stradale in Italia.

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Matteo Rigamonti