Garlasco, l’ex procuratore svela la verità dietro l’archiviazione delle indagini su Andrea Sempio

Garlasco, l’ex procuratore svela la verità dietro l’archiviazione delle indagini su Andrea Sempio
L’omicidio di Chiara Poggi, avvenuto nel 2007 a Garlasco, ha riacceso l’attenzione pubblica, portando a un nuovo dibattito su un caso che sembrava essersi affievolito nel tempo. La figura di Andrea Sempio, amico del fratello della vittima, è tornata alla ribalta, suscitando interrogativi su come alcune prove, potenzialmente incriminanti, emergano solo ora. A fare chiarezza è Mario Venditti, ex procuratore di Pavia, che ha firmato le richieste di archiviazione nel 2017 e nel 2020 riguardanti le indagini su Sempio. Le sue dichiarazioni, diffuse dal suo legale Domenico Aiello, evidenziano la necessità di fare chiarezza su una vicenda complessa e dolorosa.
il ruolo di venditti nelle indagini
Venditti, ora in pensione, ha voluto sottolineare il suo ruolo e la sua posizione, rifiutando le insinuazioni di una gestione inadeguata delle indagini. Il suo avvocato ha chiarito che Venditti «non ha mai svolto la funzione di magistrato» presso la procura di Vigevano e non ha mai rappresentato la pubblica accusa nel processo che ha portato alla condanna di Alberto Stasi, considerato l’unico colpevole dell’omicidio di Chiara, secondo le sentenze. Le richieste di archiviazione del 2017 e del 2020 sono state motivate dall’assenza di riscontri su anomalie nelle indagini precedenti, nonostante le sollecitazioni della difesa di Stasi.
le nuove evidenze e il dibattito riaperto
Le indagini condotte tra il 2017 e il 2020 non hanno rivelato prove significative contro Andrea Sempio, portando a una conclusione che ha suscitato polemiche. La decisione di archiviare l’ipotesi investigativa a carico di Sempio è stata presa sulla base della «inservibilità e infruttuosità della prova scientifica dedotta», come attestato dai consulenti dei carabinieri. Questo aspetto è fondamentale per comprendere perché, nonostante le voci e le speculazioni, Venditti e il suo team abbiano ritenuto di chiudere il fascicolo su Sempio.
Recentemente, nuove indagini avviate dalla procura di Pavia hanno riaperto il dibattito. Sono state trovate tracce di DNA sulle unghie di Chiara Poggi, un elemento considerato non utilizzabile in passato, ma ora attribuito a Sempio grazie all’avanzamento delle tecnologie forensi. Questo sviluppo ha riacceso le discussioni sulla verità riguardo all’omicidio, generando un clamore mediatico tale da indurre Venditti a prendere una posizione chiara.
l’importanza della verità e la lotta contro le fake news
In risposta alla riapertura del caso, l’ex procuratore ha deciso di non interferire con le indagini in corso, né di alimentare il battage mediatico. Tuttavia, il suo legale ha evidenziato il danno subito da Venditti a causa di notizie false e disinformazione. «È inaccettabile che si diffondano narrazioni diffamatorie senza fondamento», ha affermato Aiello, sottolineando l’importanza di attenersi ai fatti e ai dati oggettivi.
La questione delle fake news è diventata centrale nel dibattito pubblico, specialmente in casi delicati come quello di Garlasco. La diffusione di informazioni non verificate può avere conseguenze devastanti, non solo per le persone coinvolte, ma anche per la percezione dell’intero sistema giudiziario. Venditti ha richiamato l’attenzione su questo aspetto, chiedendo un approccio più responsabile da parte dei media e del pubblico.
Nonostante le nuove evidenze, la condanna di Alberto Stasi rimane l’unica sentenza definitiva nel caso. L’omicidio di Chiara Poggi ha lasciato un segno profondo nella comunità di Garlasco, ed è fondamentale che la verità emerga senza ombre di disinformazione o pregiudizi. La ricerca di giustizia deve avvenire attraverso un percorso di indagine serio e basato su prove concrete, non su speculazioni o insinuazioni.
La vicenda di Garlasco è emblematica di come la giustizia possa essere influenzata da fattori esterni e di come la verità possa essere distorta da una narrazione sensazionalistica. La voce di chi ha operato nel sistema giudiziario, come Mario Venditti, è cruciale per riportare la questione sui giusti binari e garantire che le indagini proseguano in maniera trasparente e obiettiva. Mentre il caso continua a essere monitorato e discusso, resta fondamentale mantenere un approccio critico e informato, lontano dalle sirene delle fake news e delle ricostruzioni infondate.