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Il locale di Lorenzo Cochis che infiamma i condomini di Milano e la storia dietro la chiusura

Il locale di Lorenzo Cochis che infiamma i condomini di Milano e la storia dietro la chiusura

Il locale di Lorenzo Cochis che infiamma i condomini di Milano e la storia dietro la chiusura

Nel cuore di Milano, precisamente in via Vigna 6, un locale ha attirato l’attenzione non solo per la sua proposta gastronomica, ma anche per le controversie legate alla sua gestione. Lorenzo Cochis, il figlio del presidente del Senato Ignazio La Russa, ha inaugurato questo bistrot nel 2022 insieme a due amici. Tuttavia, la storia di questo locale si è trasformata in un vero e proprio conflitto con i residenti del condominio, culminando nella chiusura del locale il 30 marzo 2023.

Le lamentele dei residenti

Sin dall’apertura, i condomini hanno espresso il loro malcontento riguardo al rumore proveniente dal bistrot. Queste lamentele hanno portato a un’azione legale da parte dei residenti, che nel 2023 hanno trascinato la “Rinascimento Srl”, la società proprietaria dell’attività, in tribunale. I giudici hanno imposto:

  1. Limiti di decibel
  2. Penali di 500 euro per ogni violazione

Nonostante le restrizioni, le lamentele sono continuate, e il 26 ottobre 2023, il locale ha ricevuto la prima condanna per “superamento dei livelli di tollerabilità del rumore”.

Le responsabilità legali

La situazione si è complicata ulteriormente, poiché sebbene Lorenzo Cochis fosse socio del locale, non è stato direttamente imputato nel procedimento legale. Le responsabilità sono ricadute sui due amici che gestivano il locale come amministratori e rappresentanti legali. La prossima udienza è stata fissata per il 16 giugno 2024, e l’attenzione continua a rimanere alta su questo caso che ha sollevato polemiche tra i residenti e i proprietari del bistrot.

Oggi, Cochis si ritrova a dover affrontare una doppia sfida: da un lato, la sua carriera politica come consigliere di Zona, in cui sta cercando di difendere i locali dalle ordinanze restrittive; dall’altro, la gestione di un’attività in crisi a causa delle diatribe legali. In un’intervista rilasciata a “Il Fatto Quotidiano”, Cochis ha dichiarato che il bistrot è in vendita e che un nuovo progetto, un’hamburgheria, prenderà il suo posto. Questo cambiamento riflette non solo la difficoltà di mantenere in vita un’attività in un contesto ostile, ma anche la volontà di adattarsi alle esigenze del mercato milanese.

Il clima di antagonismo

Il conflitto con i condomini ha assunto toni aspri e, stando alle dichiarazioni di Cochis, ci sarebbero stati episodi di sabotaggio da parte dei residenti. Secondo quanto riportato, un condomino avrebbe addirittura preso a calci le casse del locale e lanciato un bicchiere verso Lorenzo Cochis. Altri atti vandalici avrebbero incluso:

  • Gavettoni
  • Olio versato
  • Danni alle vetrine

Queste dinamiche hanno reso la situazione ancora più tesa e difficile da gestire. In un contesto di crescente antagonismo, la Rinascimento Srl ha deciso di chiedere un risarcimento di 484 mila euro ai condomini, cifra corrispondente al ricavo medio degli ultimi tre esercizi. Tuttavia, i risultati finanziari del bistrot parlano chiaro: gli utili si sono fermati a un misero 119 euro all’anno, da dividere tra i tre soci. Questa realtà economica mette in risalto la fragilità dell’attività e la difficoltà di operare in un ambiente dove il malcontento è palpabile.

La questione non è solo una disputa tra un locale e i suoi vicini, ma solleva interrogativi più ampi sulle dinamiche di convivenza in una città come Milano, dove la vita notturna è una parte fondamentale del tessuto urbano, ma spesso in conflitto con le esigenze di tranquillità dei residenti. Le ordinanze e le restrizioni che vengono imposte ai locali, per garantire il rispetto della quiete pubblica, possono creare un clima di tensione, specialmente quando vi è una percezione di ingiustizia da entrambe le parti.

Nel contesto più ampio, la figura di Lorenzo Cochis come figlio di un senatore e la sua posizione di consigliere di Zona aggiungono un ulteriore livello di complessità alla situazione. La sua presenza nella politica locale potrebbe influenzare non solo la sua attività, ma anche le relazioni con i residenti e le decisioni delle autorità locali. Mentre il bistrot si prepara a chiudere, la sfida di Cochis sarà quella di navigare tra le aspettative dei cittadini e le esigenze commerciali, un compito non facile in un clima di crescente conflitto.

Milano, con la sua vibrante vita notturna e la densità abitativa, è un palcoscenico ideale per osservare come le interazioni tra commercio e residenza possano diventare complesse e cariche di tensione. La vicenda del locale di Lorenzo Cochis non è solo un esempio di questo fenomeno, ma un caso emblematico delle sfide che molti imprenditori affrontano nel tentativo di conciliare le loro ambizioni con le reali necessità della comunità. Con la chiusura del bistrot, ci si chiede quali saranno le prossime mosse di Cochis e come questa esperienza influenzerà il suo futuro politico e imprenditoriale.