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Interoperabilità e regole: la visione di Carellario per la sanità digitale del futuro

Interoperabilità e regole: la visione di Carellario per la sanità digitale del futuro

Interoperabilità e regole: la visione di Carellario per la sanità digitale del futuro

La sanità digitale rappresenta una delle sfide più importanti per il futuro del Sistema Sanitario Nazionale (SSN) italiano. Alessandro Carellario, responsabile Pac e Progetti grandi clienti del Gruppo Maggioli e amministratore delegato di Sinapsys, ha recentemente condiviso la sua visione sul tema, sottolineando l’importanza di investire nell’interoperabilità e nella definizione di modelli condivisi per garantire un accesso equo e di qualità alle cure. “La sanità digitale necessita di interoperabilità, visione e coraggio”, afferma Carellario, evidenziando come la tecnologia, pur essendo disponibile in abbondanza, non basti da sola a migliorare l’efficienza del sistema.

L’importanza del coordinamento

L’Italia è nota per avere uno dei sistemi sanitari più avanzati al mondo in termini di qualità dell’assistenza. Tuttavia, Carellario avverte che per sfruttare appieno le potenzialità della tecnologia, è fondamentale un coordinamento chiaro e ben indirizzato, supportato da normative adeguate. “Senza un chiaro indirizzo da parte delle istituzioni, rischiamo di non implementare in modo sistematico e omogeneo le innovazioni, nonostante le numerose sperimentazioni globali che hanno dimostrato risultati significativi”, spiega.

Sfide e opportunità nel sistema sanitario

Uno dei passi in avanti significativi è rappresentato dal DM77, che ha introdotto nuove indicazioni organizzative e ha spinto verso l’adozione del Fascicolo Sanitario Elettronico 2.0. Tuttavia, Carellario sottolinea come l’adesione delle Regioni sia ancora disomogenea e i risultati in termini di integrazione dei dati varino notevolmente. Questa frammentazione rende complicata la raccolta e la valorizzazione dei dati a livello centrale, ostacolando l’efficacia delle politiche sanitarie.

  1. Differenze territoriali: Le differenze territoriali devono spingerci a fare di più per garantire una reale disponibilità e condivisione dei dati.
  2. Interoperabilità: Il vero nodo della questione è l’interoperabilità dei sistemi, che richiede coerenza e visione da parte del sistema Paese.
  3. Collaborazione: Carellario cita il “Green Pass” come modello virtuoso, dimostrando come la necessità di risposte rapide e coordinate possa portare a risultati ambiziosi attraverso la collaborazione tra istituzioni, operatori sanitari, fornitori di tecnologia e cittadini.

L’European Health Data Space (EHDS)

In questo contesto, l’European Health Data Space (EHDS), che entrerà in vigore a marzo 2025, rappresenta un’opportunità per tutti i Paesi membri di lavorare insieme sull’interoperabilità dei dati sanitari. Carellario sottolinea che questo impianto normativo offre una roadmap ben delineata per affrontare le sfide della sanità digitale, ma avverte che l’obiettivo primario del SSN deve rimanere quello di garantire la salute, tenendo sempre presente la sostenibilità economica del sistema.

“Non si può ignorare l’importanza di valutazioni economiche”, sottolinea Carellario. “Affrontare attivamente la cronicità non solo migliora la salute dei pazienti, ma rappresenta anche una gestione più efficiente delle risorse”. Questi due aspetti, spesso percepiti come in contraddizione, possono invece convergere in un approccio proattivo alla salute pubblica.

Un esempio significativo dell’impegno del Gruppo Maggioli nella sanità digitale è la sperimentazione in corso nel campo degli screening oncologici, dove l’uso di agenti di intelligenza artificiale (AI) sta semplificando la gestione dei contact center. Questo approccio ha già dimostrato di incrementare significativamente la capacità di interazione con i cittadini, garantendo un servizio attivo 24 ore su 24.

Il Gruppo Maggioli, con oltre 100 anni di esperienza, si impegna quotidianamente per supportare l’innovazione nel settore sanitario. “Abbiamo una storia fatta di contenuti e di studio approfondito dei processi e delle normative”, afferma Carellario, evidenziando come l’obiettivo sia semplificare e accompagnare le attività delle istituzioni nel loro rapporto con i cittadini.

L’innovazione nella sanità digitale non deve essere vista solo come un insieme di tecnologie, ma richiede una visione organizzativa e coraggio normativo. Carellario sostiene che solo investendo in modelli condivisi e strumenti organizzativi uniformi sarà possibile costruire una governance efficace che integri l’innovazione nei processi. Questo approccio potrebbe migliorare notevolmente l’accesso e la qualità delle cure per i cittadini, facendo dell’Italia un esempio di eccellenza nella sanità digitale a livello globale.

La sfida è complessa, ma il potenziale di trasformazione è enorme. L’interoperabilità, la visione a lungo termine e un quadro normativo chiaro sono elementi fondamentali affinché la sanità digitale possa evolvere in modo sostenibile e rispondere alle esigenze della popolazione. Solo così sarà possibile creare un sistema sanitario che non solo utilizzi la tecnologia in modo efficace, ma che la renda veramente utile per tutti.