Mit propone nuovi modelli antimafia per garantire la sicurezza del Ponte
Il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (Mit) sta sviluppando modelli di controllo antimafia sempre più rigorosi per il Ponte sullo Stretto di Messina. Questa iniziativa si basa su pratiche già collaudate in progetti di grande importanza nazionale, come la ricostruzione post-terremoto, le Olimpiadi di Milano-Cortina e la costruzione di nuovi ospedali in Calabria. L’obiettivo principale è garantire che il ponte, simbolo di collegamento tra la Sicilia e il continente, sia un’opera esente da infiltrazioni mafiose e di fondamentale importanza per il paese.
Il Mit ha messo in evidenza che i controlli straordinari antimafia attuati durante l’Expo 2015 a Milano e replicati con successo in eventi di grande portata hanno dimostrato la loro efficacia. Questi controlli hanno permesso di monitorare in modo rigoroso le attività delle imprese coinvolte, garantendo così la trasparenza e la legalità nei contratti pubblici. Le misure previste per il Ponte coinvolgeranno migliaia di aziende e oltre 100.000 lavoratori, rendendo essenziale un sistema di monitoraggio efficace.
Una delle innovazioni più significative che il Mit intende introdurre è l’obbligo di iscrizione nell’anagrafe antimafia per tutti gli operatori economici coinvolti. Di seguito alcune delle principali misure previste:
Queste misure sono state già testate con successo in altri progetti e si sono dimostrate efficaci nel prevenire infiltrazioni mafiose.
Il Ponte sullo Stretto ha un valore strategico e simbolico per l’Italia, non solo come infrastruttura di collegamento, ma anche per il suo potenziale impatto economico e occupazionale. È fondamentale avere una struttura operativa dedicata e professionisti esperti in materia di antimafia per garantire che l’opera venga realizzata nel rispetto delle leggi e dei principi di legalità.
In Calabria, dove sono in corso la ricostruzione di quattro ospedali per un valore complessivo di 1,7 miliardi di euro, sono già in atto modelli simili di monitoraggio. Le esperienze acquisite in questi progetti saranno preziose per il Mit nel pianificare i controlli per il Ponte sullo Stretto.
In conclusione, l’implementazione di modelli di controllo più rigidi rappresenta un chiaro impegno del governo nella lotta alla mafia e nella promozione della legalità nei lavori pubblici. Il progetto del Ponte non è solo un’infrastruttura, ma un’opportunità di sviluppo economico per il sud Italia, e richiede un approccio rigoroso e consapevole nella gestione delle risorse e dei contratti pubblici.