Scoperta la chiave che permette al parassita della malaria di infiltrarsi nelle cellule umane

Scoperta la chiave che permette al parassita della malaria di infiltrarsi nelle cellule umane

Giada Liguori

Maggio 26, 2025

La malaria continua a essere una delle più gravi minacce per la salute pubblica a livello globale. Ogni anno, oltre 200 milioni di persone vengono contagiate dal parassita Plasmodium falciparum, causando più di 500.000 decessi, soprattutto in Africa subsahariana. Recentemente, un gruppo di ricercatori del Francis Crick Institute di Londra ha fatto una scoperta significativa: sono state identificate delle chiavi molecolari che potrebbero facilitare l’ingresso del parassita nelle cellule umane, aprendo nuove strade nella lotta contro questa malattia.

Queste chiavi molecolari appartengono a una famiglia di proteine chiamate Fikk. Ogni proteina Fikk ha uno specifico bersaglio all’interno della cellula umana, fungendo da porta d’ingresso per il Plasmodium. Questa scoperta, pubblicata sulla rivista Nature Microbiology, rappresenta un passo avanti cruciale, poiché potrebbe portare allo sviluppo di nuovi farmaci in grado di affrontare il crescente problema della resistenza ai trattamenti esistenti.

La resistenza ai farmaci e la necessità di nuove soluzioni

Attualmente, i farmaci antimalarici disponibili mirano principalmente a singole proteine. Questo approccio ha favorito l’emergere di ceppi di Plasmodium falciparum resistenti. I ricercatori Hugo Belda e David Bradley hanno evidenziato l’importanza di sviluppare composti farmaceutici in grado di colpire più proteine contemporaneamente. Ecco perché è fondamentale:

  1. Affrontare il problema della resistenza in modo più efficace.
  2. Sviluppare trattamenti che possano avere un impatto duraturo.
  3. Incrementare l’efficacia dei farmaci attraverso strategie multi-target.

L’analisi dei campioni e l’utilizzo dell’intelligenza artificiale

Durante la loro ricerca, gli scienziati hanno analizzato oltre 2.000 campioni provenienti da pazienti affetti da malaria. Questo studio ha rivelato 18 proteine essenziali per la capacità del Plasmodium falciparum di infettare i globuli rossi umani, causando complicazioni severe. Un aspetto innovativo della ricerca è stato l’utilizzo di AlphaFold 2, un modello di intelligenza artificiale sviluppato da Google DeepMind. Grazie a questo strumento, i ricercatori sono riusciti a:

  1. Prevedere la struttura tridimensionale delle proteine.
  2. Identificare regioni specifiche nelle proteine Fikk.
  3. Riconoscere strutture comuni che possono essere attaccate da farmaci mirati.

Le implicazioni della scoperta

Le implicazioni di questa scoperta sono enormi. Se i ricercatori riusciranno a sviluppare farmaci che colpiscono simultaneamente tutte le proteine Fikk, potrebbero:

  • Aumentare l’efficacia dei trattamenti contro la malaria.
  • Ridurre drasticamente il rischio di resistenza.
  • Applicare questo approccio a altre malattie infettive, aprendo la strada a nuovi paradigmi nella lotta contro i patogeni.

Inoltre, la scoperta delle proteine Fikk potrebbe avere un impatto significativo sulla ricerca di vaccini contro la malaria. Comprendere come il parassita interagisce con le cellule umane è fondamentale per sviluppare strategie preventive.

La lotta contro la malaria richiede un impegno globale e investimenti significativi nella ricerca e nello sviluppo. La cooperazione tra istituzioni di ricerca, governi e organizzazioni non governative è cruciale per tradurre le scoperte scientifiche in soluzioni pratiche e accessibili. Con il giusto supporto, la lotta contro la malaria potrebbe fare significativi passi avanti nei prossimi anni, portando a trattamenti e vaccini più efficaci e sostenibili.