La storica missione cinese che porta campioni da un asteroide sulla Terra

La storica missione cinese che porta campioni da un asteroide sulla Terra
La recente missione Tianwen-2 della Cina segna un’importante pietra miliare nel panorama dell’esplorazione spaziale. Lanciata il 4 agosto 2023, questa è la prima missione cinese dedicata al recupero di campioni da un asteroide. Utilizzando un razzo vettore Lunga Marcia 3B dal sito di lancio di Xichang, nella provincia del Sichuan, la sonda si propone di approfondire la nostra comprensione della formazione e dell’evoluzione degli asteroidi, considerati veri e propri “fossili” cosmici del Sistema solare primordiale.
Obiettivi della missione
Il viaggio della Tianwen-2 avrà una durata prevista di circa dieci anni, durante i quali la sonda esplorerà non solo l’asteroide 2016 HO3, ma anche la cometa 311P, un obiettivo che si trova oltre Marte. Secondo l’agenzia di stampa Xinhua, questa missione rappresenta un passo significativo nel programma di esplorazione spaziale cinese, già arricchito da successi nelle missioni lunari e marziane.
A bordo della sonda è presente uno strumento innovativo, il Diana (Dust in situ Analyzer), sviluppato da un consorzio italiano che include l’Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF), l’Istituto di Astrofisica e Planetologia Spaziali (IAPS) e il Politecnico di Milano. Questo strumento avrà il compito di analizzare polveri e ghiaccio direttamente in situ, contribuendo a una caratterizzazione dettagliata dei materiali presenti sull’asteroide.
Tempistiche e campioni
Tianwen-2 ha già dispiegato i suoi pannelli solari e si trova attualmente in un’orbita di trasferimento verso l’asteroide 469219 Kamoʻoalewa (2016 HO3). Questo asteroide, con un diametro di circa 41 metri, orbita a una distanza compresa tra 18 e 46 milioni di chilometri dalla Terra. Gli scienziati prevedono che la sonda raggiungerà l’asteroide intorno a luglio 2026, dove trascorrerà circa sette mesi a studiarlo e a raccogliere campioni. Questi campioni sono attesi per un rientro sulla Terra alla fine del 2027, aprendo la strada a un’analisi approfondita.
L’analisi dei campioni raccolti avrà come obiettivo quello di chiarire la natura e l’origine dell’asteroide, ritenuto un frammento di luna espulso nello spazio a seguito di un impatto. Gli scienziati potranno esaminare il contenuto minerale e fornire preziosi confronti con altri asteroidi, arricchendo così la nostra comprensione dei corpi celesti e della loro evoluzione.
Futuro dell’esplorazione spaziale
La missione non si fermerà con il rientro dei campioni. Dopo aver rilasciato un modulo di rientro per riportare i materiali sulla Terra, Tianwen-2 utilizzerà la gravità terrestre per accelerare verso la cometa 311P/Panstarrs, situata a una distanza compresa tra 150 e 500 milioni di chilometri dalla Terra. Questo secondo obiettivo della missione rappresenta un ulteriore passo nella crescente capacità della Cina di affrontare sfide complesse nell’esplorazione interplanetaria.
Il nome della missione, Tianwen, significa “Domande al Cielo” ed è ispirato a un poema scritto da Qu Yuan, uno dei più grandi poeti dell’antica Cina. Questo riferimento culturale sottolinea l’importanza dell’esplorazione spaziale non solo come impresa scientifica, ma anche come espressione della curiosità umana e della ricerca di conoscenza.
Shan Zhongde, presidente dell’agenzia spaziale cinese (CNSA), ha dichiarato che la missione Tianwen-2 rappresenta un passo cruciale nel nuovo percorso di esplorazione interplanetaria della Cina. Questo evento segna un momento significativo per la Cina e per l’intera comunità scientifica globale, poiché i risultati di questa missione potrebbero avere un impatto duraturo sulla nostra comprensione del Sistema solare e delle sue origini.
Con il rapido avanzamento della tecnologia spaziale e l’aumento delle collaborazioni internazionali, la missione Tianwen-2 potrebbe aprire la strada a future esplorazioni e scoperte. La Cina, sempre più in prima linea nell’esplorazione spaziale, dimostra il suo impegno nell’espansione delle frontiere della conoscenza umana, contribuendo a un futuro in cui l’umanità possa non solo osservare, ma anche comprendere e, forse un giorno, colonizzare altri corpi celesti.