Il mistero di Clara Rossignoli: nipote e ex sotto inchiesta tra sangue e segreti di famiglia

La scomparsa di Clara Rossignoli, una donna di 79 anni, avvenuta l’8 aprile scorso da Porto di Legnago, in provincia di Verona, ha generato un clima di grande preoccupazione e mistero. A distanza di quasi due mesi dalla denuncia presentata dalla figlia, Marta Nardo, gli investigatori non hanno ancora trovato elementi concreti che possano condurre a una soluzione del caso. La situazione si complica ulteriormente con l’apertura di un’inchiesta che coinvolge il nipote della vittima, Mattia Nascimben, e la sua ex compagna, Erica Chiaron, entrambi accusati di omicidio e occultamento di cadavere.

Le ricerche di Clara

Le ricerche di Clara, che hanno coinvolto una task force dei Vigili del Fuoco, si sono concentrate lungo il fiume Adige, nei pressi della sua abitazione. Nonostante gli sforzi, compresi i pattugliamenti da parte di circa dieci unità specializzate, finora non è emerso alcun segnale dell’anziana. L’unica pista concreta si è rivelata essere una macchia di sangue rinvenuta nel bagagliaio del furgone di un amico dei due indagati. La presenza di sangue ha sollevato interrogativi cruciali, e le analisi condotte dalla Scientifica sono attualmente oggetto di massima riservatezza da parte degli inquirenti.

Le versioni contrastanti degli indagati

L’amico di Erica, sebbene non indagato, ha tentato di smorzare la tensione dichiarando che la macchia di sangue potrebbe essere riconducibile a lui. Tuttavia, le sue affermazioni non hanno convinto gli investigatori, che continuano a scavare nel passato recente dei coinvolti. È proprio questo amico a fornire indizi chiave: ha raccontato di una lite avvenuta tra Mattia, Erica e Clara, incentrata su una bolletta non pagata. Il conflitto è avvenuto poco prima della scomparsa della donna, e ciò ha fatto scattare un campanello d’allarme tra le forze dell’ordine.

Le versioni dei due indagati sono contrastanti. Erica ha dichiarato di aver visto Clara per l’ultima volta la mattina del 9 aprile, mentre il nipote Mattia non ha fornito informazioni chiare riguardo alla sua ultima interazione con l’anziana. Questa discrepanza temporale è diventata un elemento centrale nelle indagini, creando una rete di sospetti che si infittisce ulteriormente.

Il contesto familiare di Clara

Il contesto familiare di Clara Rossignoli si presenta intricato. La sua vita era segnata da relazioni complicate e conflitti familiari, e il rapporto con il nipote Mattia non sembra essere esente da tensioni. La lite per la bolletta rappresenta solo la punta dell’iceberg di un malessere più profondo che potrebbe aver alimentato un tragico epilogo. Le indagini stanno cercando di capire se ci siano stati motivi economici o personali che abbiano potuto spingere qualcuno a compiere un atto così estremo.

In queste settimane, le ricerche di Clara Rossignoli hanno attirato l’attenzione dei media e dell’opinione pubblica, che si sono mobilitati per chiedere giustizia e chiarezza. I cittadini di Legnago si sono uniti in preghiere e manifestazioni per sensibilizzare le autorità sulla gravità della situazione. La scomparsa di una persona anziana, in un contesto così misterioso, ha toccato le corde del cuore di molti, risvegliando riflessioni sulle vulnerabilità delle persone di età avanzata e sull’importanza di una rete sociale di supporto.

Le indagini proseguono e gli inquirenti stanno cercando di ricostruire gli eventi di quelle ore cruciali, per capire cosa sia realmente accaduto a Clara Rossignoli. Con i due indagati che continuano a mantenere versioni discordanti, i prossimi sviluppi saranno fondamentali per fare luce su questo drammatico caso di scomparsa. La comunità attende risposte, sperando che la verità possa emergere e che giustizia possa essere fatta per Clara e per la sua famiglia.