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Ue infligge maxi multa al delivery: una svolta storica per il lavoro nel settore

Ue infligge maxi multa al delivery: una svolta storica per il lavoro nel settore

Ue infligge maxi multa al delivery: una svolta storica per il lavoro nel settore

L’Autorità Antitrust dell’Unione Europea ha emesso una storica multa di 329 milioni di euro a carico di due tra le più importanti piattaforme di delivery di cibo a domicilio: la tedesca Delivery Hero e la spagnola Glovo. Questa decisione segna un importante passo avanti nel monitoraggio e nella regolamentazione delle pratiche commerciali in un settore che ha visto un’esplosione di crescita negli ultimi anni, specialmente durante e dopo la pandemia di COVID-19.

Le accuse mosse contro queste due aziende riguardano la formazione di un cartello che è durato dal 2018 al 2022. Durante questo periodo, Delivery Hero ha effettuato un primo investimento di minoranza in Glovo, che ha poi portato al completo controllo della piattaforma spagnola. Questo legame stretto tra le due aziende ha sollevato preoccupazioni per le pratiche anticoncorrenziali che potrebbero danneggiare il mercato e limitare le opportunità di lavoro per i dipendenti del settore.

pratiche anticoncorrenziali e scambio di informazioni

Uno degli aspetti più allarmanti delle pratiche contestate è lo scambio sistematico di informazioni tra le due società. Questo scambio ha incluso dettagli sulla loro presenza internazionale e strategie operative, che avrebbero potuto influenzare le decisioni aziendali e le politiche di prezzo. In un mercato già fortemente competitivo, tali pratiche possono avere un impatto significativo sulla capacità di altre aziende di competere in modo equo.

Inoltre, le indagini hanno rivelato che vi erano accordi tra Delivery Hero e Glovo per non “sottrarsi” i dipendenti. Questo accordo, noto nel gergo antitrust come “no-poach”, impedisce alle aziende di competere per attrarre talenti l’una dall’altra. Sebbene i riders, ovvero i fattorini, non fossero inclusi in questo accordo, la mancanza di mobilità lavorativa tra le posizioni più alte e le opportunità di sviluppo professionale sono stati considerati pratiche dannose per l’intero ecosistema del lavoro nel settore del delivery.

un precedente importante per il mercato del lavoro

Questa è la prima volta che l’Unione Europea sanziona pratiche anticoncorrenziali nel mercato del lavoro, evidenziando l’importanza di garantire non solo la concorrenza tra le aziende, ma anche la giusta tutela dei diritti dei lavoratori. L’azione dell’Antitrust Ue si inserisce in un contesto più ampio di crescente attenzione verso le condizioni di lavoro nel settore del delivery, dove le piattaforme sono state frequentemente criticate per le loro politiche retributive e le condizioni di lavoro dei riders.

Il settore della consegna di cibo a domicilio ha visto una crescita esponenziale nell’ultimo decennio, con un aumento significativo della domanda durante la pandemia di COVID-19. Le piattaforme di delivery hanno rapidamente adattato i loro modelli di business per soddisfare le esigenze dei consumatori, ma questo ha anche portato a una maggiore vigilanza da parte delle autorità di regolamentazione. Le pratiche anticoncorrenziali, come quelle emerse nel caso di Delivery Hero e Glovo, sollevano interrogativi su come le aziende gestiscono la concorrenza e quali siano le implicazioni per i lavoratori.

la risposta delle aziende e le prospettive future

In risposta alla multa, sia Delivery Hero che Glovo hanno dichiarato di essere deluse dalla decisione dell’Antitrust Ue e hanno annunciato l’intenzione di presentare ricorso. Entrambe le aziende sostengono di aver sempre operato in conformità con le leggi antitrust e di non aver mai cercato di limitare la concorrenza nel mercato del lavoro. Tuttavia, le autorità di regolamentazione sono sempre più determinate a monitorare e punire pratiche che possano compromettere l’equità e la giustizia nel mercato.

La multa di 329 milioni di euro rappresenta un avvertimento significativo per altre piattaforme di delivery e aziende operanti nel settore della gig economy. È un chiaro segnale che l’Unione Europea sta adottando un approccio rigoroso per garantire che le pratiche commerciali siano sostenibili e giuste, non solo per le aziende, ma anche per i lavoratori che vi operano. Con la crescente attenzione verso le condizioni di lavoro e la concorrenza leale, è probabile che in futuro vedremo ulteriori sviluppi e regolamentazioni volte a tutelare i diritti dei lavoratori e a garantire un mercato più equo per tutti.