Roma Città Aperta: ottant’anni di un manifesto che ha cambiato il cinema neorealista

Roma Città Aperta: ottant'anni di un manifesto che ha cambiato il cinema neorealista
Nel 2024 si celebrerà l’80° anniversario della Liberazione di Roma, un evento che ha segnato profondamente la storia non solo della capitale italiana, ma dell’intero Paese. In questo contesto, un film emerge come simbolo e testimonianza di quegli anni difficili: Roma Città Aperta, capolavoro di Roberto Rossellini, che il 24 settembre festeggerà anch’esso un compleanno significativo. Questo lungometraggio non è solo una pietra miliare del cinema italiano, ma è anche un’opera che ha lasciato un’impronta indelebile nel panorama del Neorealismo, diventando un punto di riferimento per il cinema mondiale.
Celebrazioni e eventi speciali
Il 4 giugno 2024, in occasione dell’anniversario della liberazione di Roma dai nazifascisti, il film sarà celebrato in un evento speciale a San Cosimato, nel quartiere di Trastevere, grazie all’iniziativa “Il Cinema in Piazza” della Fondazione Piccolo America. Questa manifestazione non si limiterà alla semplice proiezione del film, ma includerà un dialogo tra la regista Susanna Nicchiarelli e alcuni architetti di spicco, come Maria Claudia Clemente e Francesco Isidori dello studio Labics, insieme a Roberto Pantaleoni del collettivo Architettura Orizzontale. La scelta di questi relatori non è casuale, poiché il film stesso è un ritratto di Roma occupata, e i luoghi in cui è stato girato, come il Pigneto e Via Tasso, rivestono un’importanza storica e culturale fondamentale.
L’importanza di Roma città aperta
Roma Città Aperta è ambientato in una Roma sotto occupazione tedesca, in un periodo buio che seguì l’armistizio dell’8 settembre 1943. Il film racconta la vita quotidiana della popolazione civile e l’attività dei partigiani, narrando una storia di sofferenza e resistenza. La Roma del film è una città piegata ma non domata, un luogo dove la ribellione, sebbene silenziosa, è palpabile. Anna Magnani, nel ruolo di Pina, diventa l’icona di questa resistenza; il suo personaggio è simbolo di una forza morale inarrestabile, una donna che si oppone a ogni forma di violenza e ingiustizia.
Questa rappresentazione della donna resistente è richiamata anche nel libro di Thea Rimini, pubblicato da Treccani, dove si sottolinea il parallelismo tra Pina di Roma Città Aperta e Delia, il personaggio interpretato da Paola Cortellesi nel film C’è ancora domani, ambientato solo un anno dopo. Entrambi i personaggi incarnano una forza femminile che si oppone alle avversità, un tema che risuona ancora oggi nella società contemporanea.
Un cinema rivoluzionario
Un aspetto rivoluzionario di Roma Città Aperta è l’uso di attori non professionisti, che contribuiscono a conferire un’autenticità senza precedenti al film. Questa scelta, unita a uno stile di ripresa dai tratti documentaristici, segna una netta rottura con il cinema patinato dei “Telefoni Bianchi” del periodo fascista. Rossellini, attraverso la sua visione, riesce a catturare l’essenza della vita reale, mostrando una Roma viva e pulsante, nonostante le difficoltà.
Il 4 giugno, durante l’evento in piazza, si celebrerà anche il progetto “Tornerà la Primavera. Per gli 80 anni di Roma Città Aperta”, ideato e promosso dalla Onni srl in collaborazione con la Famiglia Rossellini. Questo progetto prevede una retrospettiva dedicata al regista, che si svolgerà fino al 9 luglio e presenterà altre opere significative, come Paisà, Germania anno zero e Stromboli (Terra di Dio), tutte proiezioni che permetteranno di immergersi ulteriormente nell’universo di Rossellini e del Neorealismo.
Le celebrazioni per Roma Città Aperta culmineranno il 24 settembre 2025, nel prestigioso Teatro Quirino, dove il film fu proiettato per la prima volta. In questa occasione speciale, sarà organizzata una serata di gala aperta al pubblico, con ospiti di eccezione come Isabella Rossellini e Alessandro Rossellini, che porteranno il loro personale tributo al lavoro del padre. Sarà presente anche il critico cinematografico Steve Della Casa, assieme a Lidia Vitale, che ricorderà Anna Magnani attraverso un estratto di un suo monologo teatrale.
La celebrazione di Roma Città Aperta non è solo un omaggio a un grande film, ma rappresenta un momento di riflessione su un periodo cruciale della storia italiana, un’occasione per riscoprire e comprendere il valore della resistenza, della dignità e del coraggio umano in tempi di crisi. La storia di Pina e della sua Roma è, e continuerà a essere, una fonte d’ispirazione per generazioni di cineasti e spettatori, un richiamo alla memoria collettiva di un’Italia che ha saputo rialzarsi e combattere per la libertà.