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F. Murray Abraham: un grido d’allerta per l’umanità e il mio Paese in crisi

F. Murray Abraham: un grido d'allerta per l'umanità e il mio Paese in crisi

F. Murray Abraham: un grido d'allerta per l'umanità e il mio Paese in crisi

Nel cuore di Roma, l’attore F. Murray Abraham, noto per il suo straordinario talento e per il suo premio Oscar per il ruolo di Antonio Salieri in “Amadeus”, ha condiviso riflessioni su temi profondi e universali, come la vendetta e la ricerca dell’umanità. Durante la presentazione del film “Milarepa”, diretto da Louis Nero e in arrivo nelle sale il 19 giugno, Abraham ha sottolineato l’importanza di affrontare la vendetta e i pericoli che essa comporta. “Tutti conoscono la vendetta e i pericoli che essa comporta”, ha affermato, richiamando un tema spesso trattato nella Bibbia. Il suo messaggio risuona in un’epoca in cui il mondo sembra sempre più diviso e in preda a conflitti.

La vendetta e la ricerca dell’umanità

L’attore ottantacinquenne ha voluto evidenziare come la vendetta, pur essendo una reazione umana comprensibile, possa facilmente allontanarci dalla nostra essenza. “Chi insegna la vendetta dimentica se stesso”, ha dichiarato, ponendo l’accento sulla necessità di non perdere mai di vista la nostra umanità. “È fondamentale ridere e saper ridere, non dimentichiamocelo mai”, ha aggiunto, mettendo in evidenza la dualità dei personaggi che ha interpretato. Salieri, ad esempio, rappresenta una parte più oscura, mentre il personaggio di “Milarepa” incarna una dimensione di bontà e ricerca interiore.

Un film che riscopre le radici

“Milarepa”, come spiegato da Louis Nero, offre una lettura innovativa del genere fantascientifico. Non si tratta di un’opera che esplora il futuro attraverso la lente della tecnologia, ma piuttosto di un ritorno alle origini, a una dimensione più autentica dell’esistenza umana. Nero ha descritto il film come un contesto in cui la tecnologia perde rilevanza, lasciando spazio alla spiritualità e alle leggende. “Immagina un futuro in cui, in un contesto rurale e arcaico, l’umanità ha abbandonato la corsa tecnologica per tornare alle proprie radici”, ha affermato.

Introspezione e crescita personale

Il film “Milarepa” trae ispirazione dalla vita di un importante maestro del buddismo tibetano, Milarepa, vissuto tra il 1051 e il 1135. La sua storia narra di un giovane che, dopo aver utilizzato la magia nera per vendicare la morte del padre, intraprende un cammino di redenzione e illuminazione. In questo viaggio, Milarepa trova una guida fondamentale nella figura di Marpa, interpretato da Harvey Keitel. La narrazione, incentrata sulla crescita e sul riscatto personale, si arricchisce ulteriormente attraverso il personaggio di Mila, interpretato da Isabelle Allen.

Il film è stato girato in Sardegna, contribuendo a creare un contesto visivo potente e immersivo. Il cast include nomi noti come Angela Molina, Franco Nero, Hal Yamanouchi, e molti altri, promettendo di arricchire ulteriormente la narrazione.

Abraham ha chiarito che il suo legame con questo progetto va oltre la semplice partecipazione a un film. “Siamo tutti uniti dall’umanità, quella che sembra mancare al mio Paese, che oggi sembra impazzito”, ha dichiarato, evidenziando una preoccupazione per il clima sociale e politico attuale.

Il messaggio di “Milarepa” e le riflessioni di Abraham ci invitano a considerare il potere della narrativa e del cinema come strumenti di introspezione e crescita personale. In un mondo sempre più frenato dalla tecnologia e dalla divisione, la ricerca di un ritorno all’umanità e alla spiritualità appare non solo desiderabile, ma necessaria.