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Il mistero del caso Resinovich: 100mila euro, aborto e nuove rivelazioni su Visintin

Il mistero del caso Resinovich: 100mila euro, aborto e nuove rivelazioni su Visintin

Il mistero del caso Resinovich: 100mila euro, aborto e nuove rivelazioni su Visintin

La morte di Liliana Resinovich ha scosso profondamente Trieste, portando alla ribalta una serie di elementi inquietanti che continuano a sollevare interrogativi e dubbi. A distanza di quasi due anni, la vicenda si è arricchita di nuovi dettagli, tra cui la scoperta di 100mila euro nel conto in banca della vittima, una super-perizia che ha ribaltato le convinzioni iniziali e l’ombra di un possibile omicidio passionale.

La scomparsa di Liliana e le prime indagini

La storia di Liliana, scomparsa il 14 dicembre 2021, è iniziata con il racconto del marito, Sebastiano Visintin, un fotoreporter in pensione. Secondo il suo alibi, si trovava fuori casa tra le 7.45 e le 12, mentre Liliana, dopo aver telefonato a un amico per avvisarlo di un ritardo, è stata vista da un verduraio passare davanti al suo negozio. Tuttavia, l’assenza dei suoi cellulari e del borsellino ha sollevato subito sospetti.

Il verduraio, Claudio Sterpin, non è solo un testimone, ma anche un ex amante di Liliana, con cui aveva mantenuto rapporti anche dopo il matrimonio con Visintin. Le complicate relazioni personali di Liliana non fanno che aggiungere un ulteriore strato di complessità alla vicenda.

Le nuove scoperte e il riapertura del caso

Inizialmente, la procura di Trieste ha inquadrato la scomparsa della donna come un possibile suicidio. Tuttavia, le circostanze attorno al ritrovamento del suo corpo, avvenuto il 5 gennaio 2022 nel parco dell’ex ospedale psichiatrico di San Giovanni, hanno sollevato ulteriori interrogativi. Liliana era stata trovata rannicchiata e avvolta in sacchi della spazzatura, una scena che ha fatto scattare il campanello d’allarme su una possibile omicidio.

La famiglia di Liliana, in particolare il fratello Sergio, ha sempre sostenuto l’ipotesi di un omicidio, legato ai 100mila euro che Liliana aveva in banca. Questo sospetto ha riaperto il caso, portando a una nuova autopsia e all’analisi dei dettagli più minuziosi.

Il gip Luigi Dainotti ha deciso di non archiviare il caso e ha ordinato un riesame del corpo, affidato all’antropologa Cristina Cattaneo, nota per la sua esperienza in casi controversi. Le nuove analisi hanno rivelato che Liliana era morta lo stesso giorno della sua scomparsa e non per suicidio, ma per omicidio. Secondo le risultanze più recenti, la donna sarebbe stata prima picchiata e graffiata, e poi soffocata da dietro, un’ipotesi che ha dato nuovo impulso alle indagini.

I legami e i sospetti su Visintin

Un elemento che ha catturato l’attenzione degli inquirenti è stato il racconto di Visintin riguardo a un aborto che aveva accompagnato Liliana nel 1991, un aborto che, secondo lui, sarebbe stato di Sterpin. Questo dettaglio, emerso da un’intercettazione ambientale, ha alimentato il sospetto di un omicidio passionale, suggerendo una possibile motivazione legata a gelosie o rivalità sentimentali.

Le indagini su Sebastiano Visintin si sono intensificate, portando al sequestro di centinaia di coltelli dalla sua abitazione. La sua posizione è diventata sempre più delicata, nonostante lui continui a professare la propria innocenza. Il suo legale, Paolo Bevilacqua, ha cercato di minimizzare la situazione, sostenendo che l’iscrizione nel registro degli indagati fosse un atto dovuto e non necessariamente indicativo di colpevolezza.

Conclusioni e interrogativi irrisolti

Le domande rimangono molte: perché Liliana aveva così tanti soldi in banca? Cosa è realmente accaduto il giorno della sua scomparsa? Visintin, nonostante le indagini in corso, non sembra nascondersi dai media, aggiungendo un ulteriore strato di mistero alla vicenda. La sua affermazione che, se fosse stato un delitto, sarebbe stato “il delitto più che perfetto”, risuona come una sfida e al tempo stesso come un gesto di arroganza.

Il caso Resinovich è diventato un intricato puzzle da risolvere, con pezzi che si muovono e intersecano in modi inaspettati. Le nuove analisi e le testimonianze emergenti stanno lentamente ricomponendo la storia di Liliana, ma la verità sembra ancora lontana. La comunità di Trieste, e non solo, attende con ansia sviluppi che possano finalmente chiarire i contorni di una morte che ha scosso le coscienze e ha acceso il dibattito su amore, gelosia e violenza.