Garlasco: il mistero dell’omicidio di Chiara Poggi e le nuove piste del Racis

Garlasco: il mistero dell'omicidio di Chiara Poggi e le nuove piste del Racis
La tragica vicenda dell’omicidio di Chiara Poggi, avvenuto il 13 agosto 2007 a Garlasco, continua a suscitare interesse e dibattito. Recentemente, il Raggruppamento Carabinieri Investigazioni Scientifiche (RaCIS) ha effettuato un sopralluogo nella villetta di via Pascoli, luogo del delitto, utilizzando droni e raggi laser per realizzare una ricostruzione in 3D della scena del crimine. Questa nuova indagine non solo mira a chiarire i movimenti di Andrea Sempio, amico di Marco Poggi, ma anche a esplorare la possibilità di un coinvolgimento di altre persone, come suggerito dal procuratore aggiunto Stefano Civardi e dalla pm Valentina De Stefano.
Dettagli dell’indagine
Durante il sopralluogo, avvenuto in un pomeriggio di ottobre 2023, gli investigatori hanno trascorso sette ore all’interno della casa, misurando spazi e registrando dettagli cruciali. I genitori di Chiara, Rita Preda e il marito, sono stati informati dell’operazione, ma non hanno potuto partecipare. Rita ha rilasciato dichiarazioni senza fare previsioni, esprimendo la sua convinzione che Alberto Stasi, già condannato per l’omicidio della figlia, sia il vero colpevole. Nonostante ciò, la procura ha deciso di approfondire ulteriormente le indagini.
Le nuove tecnologie, come la ricostruzione 3D, sono fondamentali per rivedere la scena del crimine e analizzare le tracce che potrebbero indicare la presenza di più aggressori. La procura ha indicato la necessità di accertare le tracce e gli effetti materiali del reato, con particolare attenzione alle impronte e al DNA rinvenuto sulla vittima. È emerso che le unghie di Chiara presentano tracce di DNA maschile, suggerendo che almeno un’altra persona fosse presente insieme a Sempio durante l’omicidio.
Le prove e le anomalie
La difesa di Sempio, tuttavia, sostiene che la presenza delle impronte e del DNA possa essere spiegata dal fatto che l’indagato fosse amico del fratello di Chiara e frequentasse regolarmente la casa. In particolare, una traccia papillare identificata sul muro delle scale che conducono al seminterrato è stata collegata a Sempio. Gli inquirenti, però, sono intenzionati a dimostrare che la situazione era ben più complessa e che potrebbero esserci stati più complici.
Uno degli aspetti cruciali delle indagini è l’incidente probatorio, che prevede l’analisi delle tracce ematiche attraverso la Bloodstain Pattern Analysis (BPA). Questa metodologia consente di ricostruire le dinamiche dell’aggressione, suggerendo che Chiara sia stata colpita in soggiorno con un corpo contundente, successivamente trascinata e infine gettata nelle scale della cantina. La ricostruzione del processo Stasi ha evidenziato anomalie che potrebbero rivelarsi determinanti.
In particolare, sono emerse tre anomalie significative nell’analisi delle tracce ematiche:
- Tre piccole gocce di sangue trovate davanti al divano, le cui origini non sono facilmente identificabili, potrebbero essere il risultato di un’aggressione iniziale.
- Una traccia di sangue sulla parete delle scale, che potrebbe indicare un’ulteriore aggressione avvenuta durante la discesa verso il seminterrato.
- Un colpo decisivo potrebbe aver colpito Chiara mentre cercava di fuggire.
Un altro punto critico è la questione della gestione delle tracce di sangue da parte di Alberto Stasi. Durante il processo, i periti avevano sollevato l’ipotesi che Stasi potesse non essersi sporcato le scarpe scendendo dalla cantina, ma questa teoria è stata contestata in sede di appello, dove è stato evidenziato come fosse praticamente impossibile non calpestare il sangue durante l’uscita. Le probabilità di un tale comportamento, secondo gli esperti, risultano statisticamente irrealistiche.
La ricerca di giustizia
Il sopralluogo del RaCIS e le nuove analisi in corso rappresentano un tentativo di chiarire una vicenda che ha devastato la vita di molti e ha scosso profondamente la comunità di Garlasco. La voglia di giustizia per Chiara Poggi è palpabile, e con l’approfondimento delle indagini, gli inquirenti sperano di scoprire ulteriori dettagli che possano condurre a una verità più chiara. La ricerca di prove per un altro indagato dimostra che il caso è lungi dall’essere chiuso, e che le ombre del passato continuano a influenzare il presente.