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Turn in the wound: il capolavoro sociale di Abel Ferrara che non puoi perdere

Turn in the wound: il capolavoro sociale di Abel Ferrara che non puoi perdere

Turn in the wound: il capolavoro sociale di Abel Ferrara che non puoi perdere

Il film “Turn in the Wound”, diretto dal celebre regista statunitense Abel Ferrara, è stato ufficialmente proclamato film sociale dell’anno dal Social World Film Festival, un evento di grande prestigio dedicato al cinema sociale che si tiene ogni anno in Italia. Ferrara ritirerà il riconoscimento domani presso il Ministero della Cultura, in un evento che segna l’inizio della 15a edizione di questa manifestazione, programmata dal 22 al 29 giugno a Vico Equense, un incantevole comune della Costiera Sorrentina.

Tematiche attuali e messaggi potenti

“Turn in the Wound” affronta tematiche di estrema attualità, ponendo l’accento sulla guerra in Ucraina e sulle sue devastanti conseguenze per la popolazione civile. Presentato in anteprima alla Berlinale, il film è già stato accolto con entusiasmo dalla critica e dal pubblico, e si distingue per la sua capacità di trasmettere un messaggio potente e toccante. Con questo lavoro, Ferrara continua a dimostrare il suo impegno nel raccontare storie che riflettono le sfide sociali e umane del nostro tempo.

Giuseppe Alessio Nuzzo, direttore del Social World Film Festival, ha elogiato il regista per il suo coraggio e la sua abilità nel portare gli spettatori nel cuore dei conflitti, offrendo una testimonianza autentica delle sofferenze e della resilienza delle persone coinvolte. “Ferrara ci ha colpito per il suo coraggio e per la sua capacità di portare lo spettatore nel cuore della guerra in Ucraina,” ha dichiarato Nuzzo, sottolineando l’importanza di film come questo nel panorama cinematografico contemporaneo.

Il Social World Film Festival

Il Social World Film Festival si è affermato nel corso degli anni come una piattaforma fondamentale per il cinema che affronta tematiche sociali. L’edizione di quest’anno non fa eccezione. Con 97 film selezionati provenienti da 30 paesi diversi, la manifestazione offrirà una varietà di opere che esplorano questioni sociali, culturali e politiche. Le proiezioni saranno articolate in nove sezioni competitive e non, garantendo così un ampio spazio per il dialogo e la riflessione.

Inoltre, il festival non si limita a presentare film, ma propone anche un ricco programma di attività collaterali, tra cui:

  1. Masterclass
  2. Incontri con registi e interpreti
  3. Workshop
  4. Oltre 20.000 minuti di contenuti

Questo approccio multidimensionale offre al pubblico l’opportunità di approfondire le tematiche trattate nel cinema e di interagire direttamente con i professionisti del settore.

Omaggio a Alida Valli

Un altro aspetto degno di nota di questa edizione del festival è l’omaggio all’attrice Alida Valli, una delle figure più emblematiche del cinema italiano. La retrospettiva dedicata a Valli, curata da Rai Teche, sarà accompagnata da una mostra fotografica realizzata in collaborazione con la Fondazione Centro Sperimentale di Cinematografia – Cineteca Nazionale. Questo tributo non solo celebra la carriera di Valli, ma pone anche l’accento sull’importanza delle figure femminili nel mondo del cinema, un tema che continua a guadagnare rilevanza nella società contemporanea.

Il Social World Film Festival rappresenta quindi non solo un’importante manifestazione cinematografica, ma anche un’opportunità per approfondire questioni sociali e culturali attraverso il linguaggio del cinema. La scelta di “Turn in the Wound” come film sociale dell’anno evidenzia l’impatto che il cinema può avere nel sensibilizzare il pubblico su temi complessi e spesso trascurati.

In un mondo in cui le notizie di conflitti e crisi umanitarie sono all’ordine del giorno, opere come quella di Ferrara sono fondamentali per dare voce a chi vive queste esperienze in prima persona. Attraverso la sua narrazione, il regista riesce a far emergere non solo il dolore e la sofferenza, ma anche la speranza e la resilienza delle persone colpite dalla guerra. Questo approccio non solo arricchisce la narrazione cinematografica, ma invita anche gli spettatori a riflettere su tematiche di rilevanza globale.

La presentazione del festival a Vico Equense si preannuncia quindi come un momento di grande importanza, non solo per il cinema, ma anche per la cultura e la società. È un’opportunità per celebrare il potere del cinema come strumento di cambiamento sociale e per promuovere una maggiore consapevolezza delle sfide che affrontiamo come comunità globale. Il festival, con la sua dedizione al cinema sociale, continua a rappresentare un faro di speranza e un catalizzatore per il dialogo e la comprensione in un mondo sempre più complesso e interconnesso.