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Garlasco: il mistero del sangue nell’impronta sul muro mentre Chiara Poggi moriva

Garlasco: il mistero del sangue nell'impronta sul muro mentre Chiara Poggi moriva

Garlasco: il mistero del sangue nell'impronta sul muro mentre Chiara Poggi moriva

L’omicidio di Chiara Poggi, avvenuto il 13 agosto 2007 nella sua abitazione di via Pascoli a Garlasco, continua a suscitare interrogativi e a gettare ombre su un caso che sembra non trovare pace. Le nuove rivelazioni emerse dall’inchiesta condotta dal procuratore di Pavia, Fabio Napoleone, pongono in luce dettagli inquietanti: non solo Andrea Sempio si trovava nella villetta al momento della tragedia, ma secondo le recenti indagini ci sarebbero state almeno altre due persone presenti sulla scena del crimine. La questione del movente dell’omicidio rimane nebulosa e si potrà chiarire solo dopo aver accertato chi realmente si trovasse in casa Poggi in quel tragico momento.

Nuove evidenze scientifiche

Un elemento significativo emerso dall’analisi della scena del crimine è l’impronta n. 33 sul muro, che presenta una “carica significativa di materiale biologico”, il quale potrebbe rivelarsi essere sangue o sudore misto a sangue. Queste informazioni sono state condivise dall’avvocato Giada Boccellari, legale di Alberto Stasi, condannato per l’omicidio di Chiara Poggi. Le nuove evidenze scientifiche potrebbero dare una svolta al caso, che è stato oggetto di numerosi processi e polemiche.

Il 17 giugno si svolgerà un incidente probatorio, durante il quale un gruppo di periti sarà incaricato di riesaminare i reperti già analizzati nel 2007. Tra i punti focali di questa nuova indagine ci sono:

  1. Il Dna di Andrea Sempio, trovato sotto le unghie di Chiara.
  2. La necessità di confrontarlo con altri campioni prelevati da amici di Sempio e di Stasi, tra cui Roberto Freddi, Mattia Capra e Alessandro Biasibetti.
  3. L’analisi di impronte e altri materiali biologici rinvenuti nella casa, come un cucchiaino trovato sul divano e un tappetino insanguinato nel bagno.

La dinamica del delitto

L’analisi di 35 impronte su 60 raccolte sarà cruciale per determinare la dinamica del delitto. Purtroppo, l’assenza di alcuni reperti, come l’intonaco grattato dal muro, potrebbe ostacolare l’identificazione della sostanza biologica presente nell’impronta 33. L’assenza della provetta utilizzata per i test iniziali complica ulteriormente la situazione. Intanto, si continua a indagare anche su altri elementi, come il sacchetto della spazzatura, dove potrebbero trovarsi ulteriori prove.

Testimonianze e sviluppi

Giada Boccellari, nel corso di un’intervista al Corriere della Sera, ha descritto Alberto Stasi come un uomo che vive in una “bolla di sapone”, evitando di seguire notizie o aggiornamenti sul caso. Questo comportamento, secondo la legale, potrebbe rappresentare un meccanismo di difesa di fronte alla pressione mediatica e alle conseguenze della condanna. Inoltre, Boccellari ha ribadito l’importanza di esaminare il Dna di altri soggetti per chiarire chi fosse presente sulla scena del crimine.

Un’ulteriore curiosità riguarda un post sui social media di Michele Bertani, amico di Sempio, che ha suscitato interesse. Due settimane prima della condanna definitiva di Stasi, Bertani ha citato una frase di una canzone dei Club Dogo, la quale, se letta in un certo modo, potrebbe suggerire che “c’era una ragazza lì che sapeva”. Questo messaggio ha portato alcuni a ipotizzare che ci siano elementi nascosti che potrebbero gettare nuova luce sul caso.

In aggiunta, un testimone, Marco Muschitta, ha dichiarato di aver visto una macchina nera parcheggiata vicino a casa Poggi il giorno dell’omicidio. Anche se inizialmente considerato inattendibile, il suo racconto ha portato a ulteriori indagini sul veicolo, che potrebbe corrispondere a quello di Bertani. Questa automobile, una Golf nera, era in uso a Bertani al momento dei fatti e la sua presenza rimane un punto di interesse nella ricostruzione dell’evento.

La complessità del caso di Chiara Poggi non risiede solo nell’omicidio stesso, ma anche nelle sue molteplici sfaccettature. Le nuove indagini, le testimonianze e le analisi scientifiche potrebbero rivelare dettagli importanti, ma è evidente che il percorso verso la verità è ancora lungo e tortuoso. La presenza di più individui sulla scena del crimine e le questioni legate al materiale biologico rinvenuto sono solo alcuni degli aspetti che continuano a sollevare interrogativi e a richiedere risposte chiare e definitive. Con ogni nuovo sviluppo, gli occhi sono puntati su Garlasco e su un caso che sembra non volere chiudere i battenti, continuando a tenere viva l’attenzione pubblica e mediatica.