Home » L’Europa in difficoltà con Trump: l’euro raggiunge 1,16

L’Europa in difficoltà con Trump: l’euro raggiunge 1,16

L'Europa in difficoltà con Trump: l'euro raggiunge 1,16

L'Europa in difficoltà con Trump: l'euro raggiunge 1,16

Le Borse europee continuano a muoversi in territorio negativo a metà seduta, con i principali indici in calo di circa un punto percentuale. Le preoccupazioni relative ai dazi commerciali, riemerse con forza nell’ultima settimana, stanno pesando sull’umore degli investitori. A Francoforte, il DAX segna una flessione dell’1,2%, mentre Milano, rappresentata dall’indice FTSE MIB, cede l’1,1%. Parigi vede un calo dello 0,8%, e Londra, pur essendo relativamente più stabile, registra un decremento dello 0,1%. Dall’altro lato dell’Atlantico, i futures su Nasdaq e S&P 500 sono in diminuzione dello 0,4%.

l’impatto delle dichiarazioni di trump

Il malumore dei mercati è in gran parte alimentato dalle dichiarazioni del presidente americano Donald Trump, il quale ha rinnovato la sua promessa di introdurre dazi unilaterali nei prossimi giorni. Gli investitori si interrogano se tale annuncio rappresenti una strategia per accelerare i negoziati commerciali o se si tratti di una minaccia concreta per quei Paesi che ancora non hanno raggiunto accordi commerciali con gli Stati Uniti. La possibilità di un aumento delle tensioni commerciali tra le principali economie mondiali ha un impatto diretto sui mercati azionari, creando un clima di incertezza.

il rafforzamento dell’euro

Questa incertezza si riflette anche sul dollaro, già indebolito dai recenti dati sull’inflazione statunitense, che sono risultati inferiori alle attese. L’euro ha quindi superato la soglia di 1,16 dollari, raggiungendo livelli che non si vedevano dal novembre 2021. Questo rafforzamento dell’euro a scapito del dollaro potrebbe avere ripercussioni significative sulle esportazioni europee, rendendo i prodotti europei meno competitivi sui mercati globali.

asset sicuri e mercato obbligazionario

Nel contesto dell’incertezza sui mercati azionari, gli investitori sembrano rifugiarsi in asset più sicuri, come l’oro e i titoli di Stato. Il prezzo dell’oro ha mostrato un lieve aumento, scambiando vicino ai 3.400 dollari l’oncia, con un incremento dello 0,16% che porta il valore a 3.386 dollari. I rendimenti dei bond sono in calo: il BTP decennale italiano tratta attorno al 3,4%, con una diminuzione di 4 punti base. Inoltre, lo spread tra il BTP e il Bund tedesco si riapre a 93 punti base, segnalando una certa tensione nel mercato obbligazionario.

le perdite sui titoli di aziende esportatrici

A Piazza Affari, i titoli legati all’export subiscono le maggiori perdite. In particolare, aziende come:

  1. STMicroelectronics (-3,1%)
  2. Ferrari (-2,9%)
  3. Stellantis (-2,8%)
  4. Cucinelli (-2,8%)
  5. Prysmian (-2,4%)
  6. Iveco (-2,2%)
  7. Buzzi Unicem (-2,1%)
  8. Moncler (-2,1%)

si trovano in difficoltà. Questi risultati sono emblematici dell’impatto che l’andamento del dollaro e le incertezze commerciali hanno sulle aziende con forti esposizioni internazionali.

Al contrario, alcuni titoli di aziende operanti nei settori meno sensibili alle fluttuazioni del mercato globale mostrano una certa resilienza. Eni, per esempio, guadagna l’1%, Hera è in rialzo dello 0,6% e A2A segna un incremento dello 0,5%. Questi dati suggeriscono che gli investitori potrebbero cercare di diversificare il proprio portafoglio, spostandosi verso aziende che operano in settori più stabili.

In un contesto di mercati instabili, anche il settore energetico sta affrontando sfide significative. Il prezzo del petrolio ha subito una flessione dell’1,5% dopo un periodo di recupero. Le tensioni geopolitiche in Medio Oriente, in particolare la possibilità di un attacco da parte di Israele all’Iran, stanno contribuendo a creare instabilità nel mercato del petrolio. Attualmente, il WTI scambia a 67 dollari al barile, mentre il Brent è a 68,63 dollari. L’andamento dei prezzi del petrolio non solo influisce sulle aziende energetiche, ma ha anche ripercussioni su tutto il sistema economico, visto che il costo dell’energia è un fattore cruciale per molte altre industrie.

In questo scenario complesso, gli investitori sono chiamati a monitorare da vicino le notizie economiche e politiche, sia negli Stati Uniti che in Europa. La situazione attuale richiede un’analisi attenta e la capacità di adattarsi rapidamente ai cambiamenti del mercato, poiché le dinamiche globali continuano a evolversi in modo rapido e imprevedibile.