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200 milioni per la sicurezza dell’ex Ilva: un passo cruciale verso il futuro

200 milioni per la sicurezza dell'ex Ilva: un passo cruciale verso il futuro

200 milioni per la sicurezza dell'ex Ilva: un passo cruciale verso il futuro

Il Governo italiano ha recentemente annunciato un intervento decisivo per affrontare la crisi dell’ex Ilva di Taranto, uno dei più grandi impianti siderurgici d’Europa, stanziando 200 milioni di euro per garantire la messa in sicurezza e il rilancio dell’area industriale. Questa decisione, presa durante un Consiglio dei Ministri, arriva in un momento critico per il settore, caratterizzato da un calo drastico della produzione, aggravato da un incendio che ha colpito l’altoforno 1, costringendo l’impianto a fermarsi.

misure fondamentali del decreto

Il decreto emanato dal governo prevede misure cruciali per garantire nuova liquidità e risorse economiche necessarie a coprire i costi crescenti dell’impianto. Tra le principali disposizioni si evidenziano:

  1. Ingresso di investitori privati nella società Dri, con l’obiettivo di rafforzarne il capitale, attualmente fissato a un miliardo di euro.
  2. L’istituzione di un commissario per le autorizzazioni, il quale faciliterà l’ingresso di capitali e know-how esteri, fondamentali per il rilancio dell’impianto.
  3. La possibilità per la Regione Puglia di utilizzare i residui di bilancio per supportare l’indotto siderurgico.

Queste misure sono essenziali per gestire in modo efficace le opere di ristrutturazione necessarie e per garantire un futuro sostenibile all’ex Ilva.

crisi industriali in Italia

Oltre alla crisi dell’ex Ilva, il Governo ha affrontato altre tre crisi industriali significative: quelle di Beko, La Perla e il siderurgico di Piombino. Il Ministro per le imprese e il made in Italy, Adolfo Urso, ha sottolineato che l’intervento del Consiglio è “erga omnes”, ovvero riguarda anche altri casi industriali, ma si è scelto di partire da queste situazioni per la loro gravità e urgenza. Le misure proposte includono:

  • Norme che modernizzano gli ammortizzatori sociali, rendendoli più flessibili per diverse situazioni aziendali.
  • Accordi tra aziende e sindacati per garantire la continuità della cassa integrazione durante le transizioni di proprietà.

futuro sostenibile per l’ex Ilva

Ritornando alla crisi di Taranto, l’accordo di programma per l’ex Ilva è considerato cruciale per ottenere la nuova Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA) e per avviare una transizione industriale necessaria per il futuro sostenibile dell’impianto. Tuttavia, l’accordo è ancora in attesa di una adesione formale da parte del Comune di Taranto e della Regione Puglia. La risposta del nuovo sindaco di centrosinistra, Piero Bitetti, sarà fondamentale per il via libera alle autorizzazioni necessarie, tra cui quella per l’approdo di una nave rigassificatrice e la realizzazione di un impianto di desalinizzazione.

Solo con l’approvazione degli enti locali sarà possibile attuare il piano di decarbonizzazione, che prevede l’installazione di tre forni elettrici e un impianto di Dri per il preridotto di ferro. Questa transizione è considerata essenziale non solo per il futuro dell’ex Ilva, ma anche per il rispetto degli impegni ambientali dell’Italia e per la salvaguardia della salute dei cittadini di Taranto.