Milano in rosso: Stellantis frena il mercato, ma Eni brilla

Milano in rosso: Stellantis frena il mercato, ma Eni brilla

Milano in rosso: Stellantis frena il mercato, ma Eni brilla

Matteo Rigamonti

Giugno 13, 2025

Nell’ultima seduta della settimana, Piazza Affari ha registrato un netto ribasso, con l’indice Ftse Mib che ha chiuso a -1,28%, attestandosi a 39.438 punti. Questo calo è stato influenzato da una serie di fattori geopolitici e da andamenti settoriali specifici. Gli scambi sono stati sostenuti, con un controvalore di circa 3,5 miliardi di euro, evidenziando un mercato tutt’altro che immobile, nonostante il segno rosso predominante.

fattori che influenzano il mercato

Uno degli eventi che ha pesato maggiormente sull’andamento dei mercati è stato l’attacco di Israele all’Iran, che ha suscitato preoccupazioni non solo a livello politico, ma anche economico, contribuendo a una certa volatilità nelle piazze finanziarie europee. In questo contesto, il mercato italiano ha risentito di una pressione significativa, in particolare nel settore automobilistico. Stellantis, in particolare, ha subito un calo del 3,39%, influenzato da timori legati alla catena di approvvigionamento e alla domanda globale di veicoli, che rimane incerta.

A fronte di questi cali, vi sono stati comunque alcuni settori che hanno mostrato segni di resilienza. Ad esempio, Eni ha guadagnato un modesto 1,04%, sostenuta dall’aumento dei prezzi del petrolio, che ha visto il greggio Wti salire del 5,32% a 71,66 dollari al barile. Anche il gas naturale ha visto un incremento significativo, con un aumento del 4,75% a 37,89 euro al MWh. Questo contesto favorevole per le energie fossili ha permesso a Eni e ad altre aziende del settore di beneficiare di una domanda crescente.

performance dei titoli

Altri titoli che hanno chiuso in territorio positivo sono stati:

  1. Italgas (+1,09%)
  2. A2A (+0,9%)
  3. Leonardo (+0,43%)

Leonardo, in particolare, ha registrato una crescita più contenuta rispetto ad alcuni dei suoi concorrenti europei nel settore della difesa, nonostante le recenti tensioni geopolitiche potrebbero aver avvantaggiato il comparto. Tuttavia, la società continua a mostrarsi solida nel lungo periodo, grazie a contratti governativi e a progetti internazionali.

Nonostante questi rari segnali di ripresa, il mercato è stato dominato da vendite generalizzate. Oltre a Stellantis, anche altri nomi noti come Ferrari (-2,78%) e Pirelli (-1,59%) hanno subito perdite. La pressione si è estesa a Iveco, che ha visto un calo del 2,68%, mentre Nexi e Campari hanno registrato ribassi significativi, rispettivamente -4,93% e -3,4%. Questi risultati evidenziano un clima di incertezza che ha colpito anche le blue chip milanesi.

situazione del mercato

Anche le azioni delle utilities e delle telecomunicazioni non hanno brillato, con Prysmian in calo del 2,58%, Tim a -2,27% e Saipem a -2,25%. La situazione è stata simile per Buzzi e Interpump, che hanno chiuso rispettivamente a -1,96% e -1,95%. Questi cali riflettono una certa cautela degli investitori, preoccupati per l’instabilità economica e le pressioni inflazionistiche.

Il settore bancario ha visto una performance generalmente negativa, con Popolare Sondrio che ha registrato un calo del 2,45%. Mediobanca ha perso l’1,67%, Unicredit ha ceduto l’1,46%, Banco Bpm è sceso dell’1,43% e Montepaschi ha chiuso a -1,34%. Anche Bper ha mostrato debolezza, chiudendo a -1,28%, mentre Intesa Sanpaolo ha mantenuto una certa cautela con un ribasso più contenuto dell’0,81%. Questi dati suggeriscono che le banche stanno affrontando sfide significative, tra cui l’aumento dei tassi di interesse e le preoccupazioni per la qualità degli attivi.

Il calo dello spread tra Btp e Bund tedeschi, sceso a 95 punti, rappresenta un elemento di interesse, anche se il rendimento dei titoli di Stato italiani è aumentato di 7,9 punti, raggiungendo il 3,48%. In confronto, il rendimento dei Bund ha visto una crescita di 5,9 punti, attestandosi al 2,53%. Questi movimenti evidenziano un mercato obbligazionario in evoluzione, che riflette l’incertezza economica e le aspettative degli investitori riguardo alla politica monetaria europea.

In definitiva, la chiusura di Piazza Affari in calo evidenzia un contesto di mercato complesso, influenzato da fattori geopolitici, fluttuazioni dei prezzi delle materie prime e dinamiche settoriali specifiche. La prossima settimana potrebbe portare ulteriori sviluppi, e gli investitori rimarranno vigili di fronte a un panorama economico in continua evoluzione.