Wenders: l’Europa ha bisogno di farsi sentire

Wenders: l'Europa ha bisogno di farsi sentire
Wim Wenders, il celebre regista tedesco, ha recentemente fatto tappa all’Accademia Nazionale dei Lincei, la più antica accademia scientifica del mondo, fondata nel 1603 e nota per aver avuto tra i suoi membri illustri figure come Galileo Galilei. In questa prestigiosa sede, Wenders ha ricevuto il Premio Internazionale Antonio Feltrinelli per le Arti, un riconoscimento che dal 1942 celebra le personalità che si sono distinte nel campo delle scienze e delle arti, con un premio di 100mila euro. Presenti alla cerimonia anche il Presidente della Repubblica Italiana, Sergio Mattarella, a sottolineare l’importanza dell’occasione.
Il legame di Wenders con l’Italia
Il legame di Wenders con l’Italia è profondo e risale a diversi decenni fa, quando collaborò con il maestro Michelangelo Antonioni per il film “Al di là delle nuvole”, uscito 30 anni fa. Questa esperienza ha avuto un impatto significativo sulla sua carriera e sulla sua visione artistica. Wenders ha descritto Antonioni come un grande insegnante, capace di realizzare una pellicola nonostante le limitazioni imposte da un ictus che lo aveva colpito dieci anni prima. “Ho visto come lui, pur non potendo parlare, riuscisse a tirare fuori un film dalla sua testa e realizzarlo”, ha affermato Wenders, evidenziando il potere dell’arte e della creatività in circostanze avverse.
Riflessioni sulla pace e l’arte
Durante il suo discorso di accettazione del premio, Wenders ha toccato numerosi temi di attualità, tra cui la necessità di pace in un mondo sempre più conflittuale. “Sto preparando un film sulla necessità di pace. Ci lavoro da tanto tempo e con un po’ di fortuna dovrei riuscire presto a realizzarlo”, ha dichiarato il regista. La sua riflessione sulla pace è particolarmente significativa in un’epoca in cui i conflitti geopolitici sembrano proliferare. Wenders ha esortato a riconsiderare le nostre aspirazioni, ponendo la pace al di sopra di qualsiasi desiderio materiale: “Abbiamo dimenticato quali siano le cose realmente preziose a cui aspirare e la pace è la più importante”.
Nato nel 1945, Wenders ha vissuto gran parte della sua vita in un periodo di relativa stabilità e pace, e ha espresso la sua frustrazione per la perdita di questi valori fondamentali. “Oggi non è facile avere speranza nell’essere umano, ma io sono un eterno ottimista nelle persone”, ha affermato, invitando all’unità e alla collaborazione tra le persone. Ha sottolineato la necessità di alzare la voce in Europa, un continente che, a suo avviso, deve continuare a credere nella ragione e nella razionalità.
Il rapporto con la tecnologia
Wenders ha anche parlato del suo amore per il latino, la prima lingua straniera che ha imparato da bambino. “È netto, preciso, aiuta a pensare in maniera lucida”, ha spiegato, evidenziando come il suo studio delle parole in un’altra lingua abbia influenzato il suo modo di pensare e di creare. Wenders ha sempre considerato il cinema come un’arte che combina il pensiero e la visione, e il suo approccio al linguaggio e alla narrativa è stato influenzato da questa formazione linguistica.
In merito alla tecnologia, Wenders ha espresso preoccupazione per l’abuso dell’intelligenza artificiale e i suoi effetti potenzialmente dannosi sulla società. Ha condiviso un video provocatorio durante il suo discorso, in cui un’immagine generata dall’IA mostrava Papa Francesco mentre beveva vino e si faceva selfie con Gesù, un esempio emblematico di come la tecnologia possa distorcere la realtà. “Sono preoccupato, spero che i bambini vengano vaccinati contro i pericoli dell’IA”, ha affermato, sottolineando l’importanza di educarli a discernere la verità dalle menzogne, una competenza sempre più necessaria in un’era di disinformazione.
Wenders ha infine parlato del suo amore per l’Europa, sottolineando che, nonostante le sfide, il continente ha ancora molto da offrire. “Dobbiamo essere felici di vivere in Europa, un continente dove vale ancora la ragione”, ha detto, esortando i cittadini europei a unirsi e a far sentire la propria voce in un momento storico in cui la coesione e la solidarietà sono più necessarie che mai.
In questo affascinante dibattito, Wim Wenders ha dimostrato di essere non solo un grande cineasta, ma anche un pensatore profondo, capace di riflettere su questioni esistenziali e sociali attraverso la lente della sua arte. Con il suo nuovo film sulla pace in cantiere, i suoi fan e il pubblico in generale possono aspettarsi un’opera che non solo intrattiene, ma che invita anche a una riflessione critica sui valori fondamentali dell’umanità.