Crollo a cima Marcora: il drammatico boato e la nube di polvere che ha sorpreso le Dolomiti

Crollo a cima Marcora: il drammatico boato e la nube di polvere che ha sorpreso le Dolomiti
Il pomeriggio di sabato 14 giugno ha segnato un evento drammatico e inaspettato nelle Dolomiti. Un boato improvviso, accompagnato da una densa nube di polvere, ha annunciato il crollo di un imponente distacco di roccia da cima Marcora, una delle vette più iconiche del Bellunese. Questo evento è avvenuto attorno alle 17, dopo un intenso pomeriggio di pioggia che ha creato le condizioni ideali per una frana.
La bellezza e i rischi di cima Marcora
Cima Marcora, che svetta a 3.205 metri sul livello del mare, è una meta molto frequentata da escursionisti e amanti della montagna. La sua maestosità e le sue pareti rocciose attirano ogni anno migliaia di visitatori. Tuttavia, il crollo avvenuto nel pomeriggio di sabato ha dimostrato quanto la natura possa essere imprevedibile e potenzialmente pericolosa. La frana si è staccata da poco sopra la metà della parete rocciosa, generando un rumore così forte da essere avvertito anche nel centro di San Vito di Cadore, a diversi chilometri di distanza.
Le immagini rimaste impresse nella memoria di chi era presente sono state inquietanti. Una nube di polvere altissima ha avvolto rapidamente la zona circostante, investendo anche la storica strada statale 51 di Alemagna, un’importante arteria di comunicazione che conduce a Cortina d’Ampezzo. Gli automobilisti, colti di sorpresa, hanno vissuto momenti di panico, ma fortunatamente non si sono registrati feriti.
L’intervento dei soccorsi
In risposta a questo evento, la macchina dei soccorsi si è attivata immediatamente. Gli uomini del Soccorso Alpino, insieme ai Vigili del Fuoco e ai Carabinieri, sono giunti sul posto per valutare la situazione e verificare l’eventuale presenza di escursionisti che, ignari del pericolo, avrebbero potuto trovarsi nelle vicinanze. È stato fondamentale accertarsi che nessuno fosse rimasto coinvolto nel crollo. La Regione Veneto ha comunicato che sono in corso verifiche per valutare l’entità dei danni e garantire la sicurezza di chi si trova nella zona.
Cambiamenti climatici e sicurezza
Questa frana non è un caso isolato, poiché negli ultimi anni le Dolomiti hanno visto un aumento di eventi di distacco di rocce, spesso legati ai cambiamenti climatici e all’instabilità delle pareti rocciose. Le intense precipitazioni, come quelle che hanno preceduto il crollo di sabato, possono provocare un aumento della saturazione del terreno, rendendo le rocce più vulnerabili a frane e smottamenti. Gli esperti avvertono che tali fenomeni potrebbero diventare sempre più frequenti, richiedendo un’attenzione costante da parte delle autorità locali e delle comunità di montagna.
Il paesaggio delle Dolomiti, patrimonio dell’umanità UNESCO, è caratterizzato da un’incantevole bellezza, ma nasconde anche insidie. I visitatori sono invitati a prestare particolare attenzione alle condizioni meteorologiche e alle segnalazioni delle autorità locali prima di intraprendere escursioni. È essenziale seguire le indicazioni dei professionisti e degli esperti del settore, poiché la sicurezza deve sempre essere la priorità principale.
Un video girato da un testimone oculare ha catturato l’istante esatto del crollo, mostrando la nube di polvere sollevata dalla frana e il panico tra gli automobilisti. Questa testimonianza visiva ha fatto rapidamente il giro dei social media, contribuendo a mettere in evidenza la potenza e l’imprevedibilità della natura. Molti commenti esprimono preoccupazione per la sicurezza delle montagne e per i potenziali rischi che corrono coloro che amano esplorare queste meraviglie naturali.
In conclusione, l’episodio di sabato a cima Marcora si inserisce in un contesto più ampio di cambiamenti climatici e aumentata vulnerabilità del territorio montano. Le Dolomiti, sebbene siano un simbolo di bellezza e fascino, possono anche diventare teatro di eventi drammatici e pericolosi. La comunità locale e le autorità devono lavorare insieme per garantire la sicurezza di chi vive e visita queste montagne, preservando al contempo il loro straordinario patrimonio naturale.