Il mistero di Alfonso Porpora: dopo 17 anni riemerge il cadavere senza testa sull’A22

Il mistero di Alfonso Porpora: dopo 17 anni riemerge il cadavere senza testa sull’A22
Il 21 febbraio 2008, un macabro ritrovamento ha scosso la cronaca nera dell’Alto Adige: un cadavere senza testa all’interno di uno scatolone lungo l’autostrada del Brennero, nei pressi di Chiusa. Dopo 17 anni di indagini, la vittima è stata identificata come Mustafa Sahin, un giovane tedesco di origini turche, di soli 20 anni. Le indagini hanno portato a un nome noto: Alfonso Porpora, il suocero di Sahin, attualmente detenuto in Germania per altri due omicidi.
La vita di Mustafa Sahin e la sua tragica fine
Mustafa Sahin viveva a Sontheim an der Brenz con la figlia di Porpora e i loro due bambini. La loro relazione, già complessa, è stata segnata dall’intervento del suocero, che ha forzato Sahin a sposare la figlia dopo una gravidanza non pianificata. La tensione in famiglia era palpabile, e Sahin è diventato un bersaglio del suocero, che non accettava la loro unione.
Dopo la misteriosa scomparsa di Sahin, Porpora ha costretto la figlia a dichiarare agli inquirenti che il giovane si era allontanato volontariamente, cercando di depistare le indagini. Tuttavia, la verità è emersa lentamente, rivelando la brutalità del crimine: Mustafa è stato strangolato nel garage di casa e successivamente decapitato. Nonostante Porpora non abbia mai rivelato il movente del delitto, una confessione avvenuta in carcere ha fornito nuovi elementi al caso.
La scoperta del cadavere e le indagini
Porpora ha caricato il corpo di Sahin in auto e lo ha abbandonato lungo l’autostrada del Brennero, dove è stato scoperto anni dopo in condizioni raccapriccianti. La dinamica dell’omicidio ha sollevato interrogativi, specialmente considerando che sul corpo non sono stati rinvenuti segni di lotta. Gli esperti hanno stabilito che la causa della morte fosse asfissia, ma le indagini iniziali non hanno portato a risultati concreti. Solo dopo la confessione di Porpora, la polizia del Baden-Württemberg ha collegato il caso di Sahin al cadavere senza identità ritrovato in Alto Adige.
La moglie di Porpora, ovvero la figlia della vittima, ha riconosciuto il corpo dalle mani e dai vestiti. La comparazione del DNA ha confermato l’identità di Sahin, chiudendo un capitolo oscuro della cronaca giudiziaria.
Altri crimini di Alfonso Porpora
La storia di Alfonso Porpora non si ferma con l’omicidio di Sahin. Nel 2014, ha ucciso un altro compagno della figlia con la stessa brutalità: strangolandolo nel suo garage. Dopo aver nascosto il corpo in un congelatore, Porpora lo ha smembrato con una motosega e ha occultato i resti in Sicilia. Questo secondo omicidio ha ulteriormente consolidato la reputazione di Porpora come un individuo senza scrupoli.
Il suo terzo delitto è avvenuto nel 2018, quando ha ucciso il proprietario del garage che aveva affittato, legandolo insieme ai suoi due figli per estorcergli la firma su diversi contratti. Le conseguenze sono state severe: i figli di Porpora stanno scontando pene di 9 e 15 anni di carcere, mentre lui è stato condannato all’ergastolo.
La vicenda di Alfonso Porpora è un inquietante racconto di violenza familiare e omicidi, che ha suscitato un ampio dibattito sulla moralità e la giustizia. La scoperta del cadavere di Mustafa Sahin, dopo così tanti anni, mette in luce non solo la brutalità del crimine, ma anche la complessità delle relazioni familiari e dei segreti inconfessabili che possono celarsi dietro le porte di casa. La storia di Porpora e delle sue vittime rappresenta una triste realtà, dove l’amore e la famiglia possono trasformarsi in qualcosa di oscuro e mortale.