Aumento del 15% nel costo del gas in Italia: come si confronta con la media europea?

Aumento del 15% nel costo del gas in Italia: come si confronta con la media europea?
Nel 2024, il mercato energetico italiano ha registrato un significativo aumento dei costi per i consumatori domestici. Secondo la relazione annuale dell’Arera (Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente), il prezzo medio del gas naturale è aumentato del 15,1%, raggiungendo i 13,1 centesimi di euro al kWh. Questo incremento colloca l’Italia al di sopra della media dell’area euro, che ha visto un aumento più contenuto, con un costo superiore del 5,3% rispetto ai valori medi europei.
Un aspetto da notare è che, nonostante l’aumento dei costi del gas, i prezzi dell’energia elettrica per i clienti domestici in Italia hanno mostrato una tendenza opposta. Infatti, i prezzi lordi dell’energia elettrica sono diminuiti, passando da 38,64 centesimi di euro al kWh nel 2023 a 35,7 centesimi nel 2024. Questo ha portato a un miglioramento nel differenziale rispetto alla media dell’Unione Europea, che si è ridotto al 15%, rispetto al 24,7% del 2023. Tuttavia, i costi netti finali che le famiglie italiane devono affrontare rimangono significativamente superiori a quelli della media europea. In particolare, i prezzi netti pagati dalle famiglie italiane sono del 14% superiori rispetto alla media di Eurolandia, con 25,92 centesimi al kWh contro 22,73 centesimi.
fattori di disparità nei costi energetici
Uno dei principali fattori che contribuiscono a questa disparità è rappresentato dagli oneri e dalla componente fiscale, che pesano notevolmente sulle bollette energetiche degli italiani. Mentre i costi di energia e rete hanno registrato riduzioni del 21%, le imposte e gli oneri continuano a rappresentare una parte consistente della spesa energetica. Questa situazione ha spinto molti consumatori a cercare soluzioni alternative per contenere i costi.
preferenze dei consumatori nel mercato energetico
Arera ha anche riportato una tendenza interessante tra i consumatori italiani: oltre la metà della popolazione preferisce contratti a prezzo fisso per la luce. Nel 2024, il 54,8% dei clienti domestici ha scelto un contratto nel mercato libero a prezzo fisso, mentre il 45,2% ha optato per contratti a prezzo variabile. Questa preferenza per il prezzo fisso è indicativa della volontà delle famiglie di stabilire un budget energetico più prevedibile e di proteggersi da eventuali fluttuazioni dei prezzi.
aumento del tasso di switching tra fornitori
Un altro aspetto da considerare è il crescente tasso di switching tra i fornitori di energia. Nel 2024, il numero di famiglie che ha cambiato fornitore almeno una volta è aumentato, con un tasso di switching del 23,8%, rispetto al 18,9% del 2023. Questo incremento è stato misurato sia in termini di punti di prelievo (+4,9%) sia in termini di volumi (+2,3%). Questo fenomeno suggerisce che i consumatori sono sempre più attenti e reattivi ai cambiamenti del mercato, cercando attivamente le offerte più vantaggiose.
In conclusione, il panorama energetico italiano nel 2024 è complesso e in continua evoluzione. L’aumento dei costi del gas, insieme alla crescente preferenza per contratti a prezzo fisso e all’aumento dello switching tra fornitori, dimostra come i consumatori stiano cercando di adattarsi a un mercato energetico sempre più competitivo e incerto. Con le sfide che si profilano all’orizzonte, è fondamentale che le politiche energetiche siano orientate verso un futuro sostenibile e accessibile per tutti.