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C. Conti: il piano Zes è cruciale, ma serve un attento monitoraggio e azione immediata

C. Conti: il piano Zes è cruciale, ma serve un attento monitoraggio e azione immediata

C. Conti: il piano Zes è cruciale, ma serve un attento monitoraggio e azione immediata

Il “Piano strategico ZES unica”, adottato a fine 2024, si rivela un elemento cruciale per il rilancio dei territori inclusi nella Zona Economica Speciale (ZES). Tuttavia, la Corte dei Conti sottolinea l’importanza di un monitoraggio attento e di un’azione amministrativa incisiva da parte della Struttura di missione. Questa necessità emerge chiaramente dalla Delibera del Collegio del controllo concomitante della Corte dei conti, che ha approvato una relazione dettagliata sullo stato di avanzamento del progetto, riservandosi ulteriori approfondimenti.

La ZES, che si estende su diverse regioni del Mezzogiorno italiano, tra cui Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sicilia e Sardegna, rappresenta un’iniziativa strategica per stimolare lo sviluppo economico in aree storicamente marginalizzate. La Corte dei Conti ha evidenziato l’importanza di monitorare l’impatto delle misure attuate per garantire che gli obiettivi di sviluppo siano raggiunti in modo efficace.

Strumenti operativi del piano ZES

Uno dei principali strumenti operativi del Piano ZES è lo sportello unico digitale, denominato “Sud ZES”. Questo sportello è concepito come un mezzo di semplificazione amministrativa che consente a imprenditori e investitori di avviare nuove attività economiche o di insediare attività industriali, produttive e logistiche all’interno della ZES. Attraverso questa piattaforma, gli utenti possono presentare tutte le istanze e le comunicazioni necessarie in modo centralizzato, riducendo così la burocrazia che spesso ostacola la crescita economica.

L’adozione dello sportello unico digitale ha mostrato risultati positivi. Secondo la relazione della Corte dei Conti, dal mese di marzo 2024, con la piena operatività della Struttura di missione, sono stati registrati:

  1. Tempi di istruttoria delle istanze di autorizzazione unica significativamente ridotti.
  2. Un aumento del tasso di accoglimento delle domande.

Questi risultati rappresentano un segnale incoraggiante che indica come le riforme siano in grado di migliorare l’efficienza del sistema e incentivare gli investimenti.

Crediti d’imposta e opportunità di investimento

In aggiunta allo sportello digitale, il Piano ZES prevede anche l’implementazione di crediti d’imposta, introdotti dalla legge di bilancio 2024. Questi crediti rappresentano un’importante agevolazione fiscale per le imprese che decidono di investire in beni strumentali destinati a strutture produttive situate nelle specifiche zone delle regioni incluse nella ZES. Il limite di spesa previsto per il 2024 è di 1,8 miliardi di euro, cifra che sarà incrementata a 2,2 miliardi per il 2025, sottolineando l’impegno del governo nel sostenere lo sviluppo economico delle aree meridionali.

Fino al 9 aprile 2024, le richieste di crediti d’imposta hanno superato i 2,5 miliardi di euro. Di queste, oltre un terzo delle domande proviene dalla Campania (35,74%), seguita dalla Sicilia (21,38%) e dalla Puglia (18,05%). A fronte di queste richieste, erano già stati resi disponibili circa 2 miliardi di euro, evidenziando un crescente interesse da parte delle imprese nel cogliere le opportunità offerte dalla ZES.

Monitoraggio e collaborazione per il successo

Nonostante i segnali positivi, la Corte dei Conti avverte che è fondamentale che il monitoraggio continui e che le azioni intraprese siano costantemente valutate. La complessità della situazione economica e le sfide strutturali che il Mezzogiorno affronta richiedono un approccio dinamico e adattabile da parte delle autorità competenti. È essenziale che le misure adottate non solo siano efficaci nel breve termine, ma che contribuiscano anche a un rilancio duraturo dell’economia locale.

La collaborazione tra diverse istituzioni e stakeholder è cruciale per il successo del Piano ZES. Le amministrazioni locali, gli imprenditori e le associazioni di categoria devono lavorare insieme per massimizzare i benefici delle iniziative previste. Inoltre, è importante che le informazioni riguardanti il Piano e i suoi progressi siano comunicate in modo trasparente e accessibile, affinché tutti gli attori coinvolti possano prendere decisioni informate e contribuire attivamente al processo di sviluppo.

In conclusione, il Piano strategico ZES unica rappresenta un’opportunità significativa per il rilancio del Mezzogiorno. Tuttavia, il suo successo dipende dalla capacità di monitorare l’impatto delle misure e dalla volontà di attuare azioni correttive quando necessario. Solo attraverso un impegno costante e coordinato sarà possibile garantire che questa iniziativa si traduca in un reale miglioramento delle condizioni economiche e sociali delle regioni coinvolte. La sfida è grande, ma il potenziale di crescita è altrettanto significativo.