Salina si mobilita: la comunità dice no alla chiusura della filiale bancaria

Salina si mobilita: la comunità dice no alla chiusura della filiale bancaria
La recente decisione di Intesa San Paolo di “remotizzare” l’unica filiale bancaria sull’isola di Salina ha provocato una forte reazione da parte delle forze politiche, imprenditori e associazioni locali. Situata nel Comune di Malfa, questa filiale rappresenta un punto di riferimento cruciale per la comunità e l’economia locale, che si fonda su una tradizione di produzione locale, turismo e ospitalità. La chiusura degli uffici e il mantenimento esclusivo di uno sportello bancomat pongono seri interrogativi sulla sostenibilità delle attività commerciali e sul benessere dei residenti.
La mobilitazione della comunità
La sindaca di Malfa, Clara Rametta, ha guidato una mobilitazione senza precedenti, coinvolgendo sindaci, deputati e senatori in una lettera di opposizione alla decisione di Intesa San Paolo. Secondo Rametta, “il servizio bancario è un elemento fondamentale per il sostentamento economico e sociale delle isole”. La remotizzazione della filiale, ha avvertito, comprometterebbe l’accesso a un servizio essenziale e minerebbe la coesione economica e sociale di un territorio già provato dalle difficoltà logistiche dell’insularità. La sindaca ha messo in guardia sulle conseguenze di un simile declassamento, definendolo un passo verso la chiusura definitiva della filiale.
Le preoccupazioni degli imprenditori
Le argomentazioni di Intesa San Paolo, che giustificano la decisione con il mantenimento dell’operatività dello sportello, sono state respinte con fermezza. I rappresentanti locali sono preoccupati che, nonostante le rassicurazioni, i servizi offerti saranno ridotti e che l’istituto potrebbe seguire un percorso simile a quello già vissuto in altre realtà italiane, dove la remotizzazione ha preceduto la chiusura totale delle filiali.
Ecco alcune delle preoccupazioni espresse dagli imprenditori:
- Accesso al credito: La chiusura della filiale comprometterebbe l’accesso ai finanziamenti per le attività locali.
- Impatto sul turismo: La mancanza di servizi bancari potrebbe avere ripercussioni dirette sul settore turistico, cruciale per l’economia di Salina.
- Spopolamento: La chiusura della filiale potrebbe accentuare il fenomeno dello spopolamento, già preoccupante per le comunità isolane.
L’importanza del servizio bancario
Emanuele Vitrano, presidente dell’Associazione degli albergatori dell’Isola di Salina, ha dichiarato: “Se la decisione verrà confermata, chiuderemo i nostri conti correnti e li trasferiremo presso altri istituti”. Questa affermazione evidenzia il clima di sfiducia nei confronti di una banca che, secondo gli imprenditori locali, non sembra tener conto delle peculiarità e delle necessità delle isole minori. Anche Christian Del Bono, presidente di Federalberghi Isole Eolie, ha sottolineato che “le isole minori non possono essere trattate come territori di serie B”. La chiusura della filiale rappresenterebbe un ulteriore ostacolo in un contesto già difficile, aggravando la situazione per chi vive e lavora sull’isola.
La produzione di capperi e il vino Malvasia delle Lipari sono solo alcune delle eccellenze che caratterizzano Salina, ma senza un adeguato supporto finanziario, il futuro di queste attività è incerto. La mobilitazione dei cittadini di Salina e dei rappresentanti locali ha già dimostrato di avere un certo peso; iniziative simili in passato hanno portato a ripensamenti da parte di istituzioni e banche. Tuttavia, la situazione attuale richiede un’azione tempestiva e coordinata.
In un contesto in cui la digitalizzazione e la remotizzazione dei servizi bancari stanno diventando sempre più comuni, è fondamentale che le istituzioni considerino le esigenze specifiche delle comunità isolane. Il servizio bancario non è solo una questione di transazioni finanziarie, ma un elemento chiave per garantire la prosperità e la coesione sociale di territori che già affrontano sfide significative. La battaglia di Salina rappresenta le difficoltà che molte isole minori si trovano ad affrontare nell’attuale panorama economico e sociale, e le comunità locali stanno facendo sentire la loro voce, sperando che le istituzioni comprendano l’importanza di mantenere servizi essenziali in luoghi dove ogni risorsa conta.