Bellocchio svela: le mie serie su Moro e Tortora oltre l’ideologia

Bellocchio svela: le mie serie su Moro e Tortora oltre l'ideologia
Marco Bellocchio, uno dei registi più influenti del panorama cinematografico italiano, ha recentemente condiviso le sue riflessioni sulle sue ultime opere durante un incontro con Alberto Barbera, direttore della Mostra del Cinema di Venezia, all’Italian Global Series Festival a Rimini e Riccione. Le sue serie, “Esterno notte” e “Portobello”, non si limitano a raccontare eventi storici come il rapimento e l’omicidio di Aldo Moro e la vicenda di Enzo Tortora, ma offrono anche un’esplorazione profonda di temi universali che risuonano con il pubblico contemporaneo. Bellocchio intende affrontare storie che hanno segnato la storia italiana recente, invitando alla riflessione su eventi che continuano a influenzare la società di oggi.
Struttura delle serie
Bellocchio ha rivelato che entrambe le serie sono composte da sei episodi, un formato che considera fondamentale per permettere una narrazione complessa e sfumata. “Sapevo che entrambe avevano bisogno di più tempo,” ha affermato, evidenziando l’importanza di un racconto che possa svilupparsi in modo articolato. Per lui, la storia è una materia in cui ha sempre eccelso, e questo legame profondo con il passato si riflette nel suo approccio alla narrazione storica.
Il cast e le performance
In “Portobello”, Bellocchio ha scelto Fabrizio Gifuni, già interprete di Moro in “Esterno notte”, per il ruolo di Enzo Tortora. Gifuni è apprezzato per la sua capacità di dare vita ai personaggi con interpretazioni ricche e sfumate. Accanto a lui, il cast include attori di grande talento come Lino Musella, Romana Maggiora Vergano, Barbora Bobulova, Carlotta Gamba, Alessandro Preziosi, Fausto Russo Alesi e Salvatore D’Onofrio, promettendo una performance corale di alto livello.
Un approccio non ideologico
Un aspetto centrale delle opere di Bellocchio è la sua intenzione di evitare un approccio ideologico. “Non ho voluto fare una serie ideologica,” ha dichiarato riguardo a “Portobello”. “C’è una riflessione sulla giustizia, ma c’è anche molto altro.” Questo approccio riflette un cambiamento nei tempi e la necessità di esplorare le complessità delle storie umane senza cadere in facili semplificazioni. Bellocchio riconosce che l’ideologia ha perso rilevanza, specialmente tra le nuove generazioni, affermando: “L’ideologia ormai è scomparsa.”
Le storie di Moro e Tortora non sono solo cronache di eventi tragici, ma anche esplorazioni della giustizia, della verità e della dignità umana. Bellocchio desidera affrontare questi temi senza nostalgia, pur consapevole che alcune persone potrebbero reagire positivamente a storie di questo tipo. La sua narrazione si distingue per un punto di vista personale e per la suspense che caratterizza le migliori serie americane, dove ogni episodio può riservare sorprese e colpi di scena.
In conclusione, con “Esterno notte” e “Portobello”, Marco Bellocchio continua a dimostrare il suo significativo contributo al cinema italiano, intrecciando narrazione, storia e una profonda riflessione sulla società contemporanea. Le sue opere non solo raccontano eventi storici, ma esplorano anche le emozioni e le complessità umane, rendendo il suo lavoro unico e di grande rilevanza nel panorama cinematografico attuale.