Pmi: il nuovo patto sociale secondo Cordier di Groupama

In un contesto di profonde trasformazioni sociali ed economiche, il ruolo delle piccole e medie imprese (PMI) emerge come fondamentale per la creazione di un nuovo patto sociale. Pierre Cordier, amministratore delegato e direttore generale di Groupama Assicurazioni, ha evidenziato come le aziende siano sempre più chiamate a rispondere alle esigenze dei lavoratori in ambito di previdenza e sanità. Una recente indagine di Groupama rivela che quasi un lavoratore su due si aspetta che il proprio datore di lavoro si occupi di questioni legate a pensioni e assistenza sanitaria, evidenziando una crescente disillusione nei confronti del sistema pubblico.

L’importanza delle PMI nel welfare aziendale

L’analisi di Cordier rappresenta un chiaro segnale di una trasformazione sociale in corso. Il contesto attuale, caratterizzato da un calo del valore delle pensioni, dall’invecchiamento della popolazione e dalla riduzione della copertura del sistema sanitario nazionale, richiede un intervento concreto da parte delle imprese. Le PMI, che costituiscono circa il 99% delle aziende italiane e impiegano oltre il 70% della forza lavoro, hanno un’opportunità unica di svolgere un ruolo sociale significativo.

La crescente insoddisfazione nei confronti del sistema sanitario è evidente. Secondo i dati, meno di 4 italiani su 10 possiedono una copertura pensionistica integrativa o un’assicurazione sanitaria, nonostante due terzi degli intervistati considerino inadeguato il sistema sanitario nazionale. Questa situazione ha spinto molti lavoratori a vedere il welfare aziendale non solo come un valore aggiunto, ma come un elemento chiave nella scelta di un nuovo impiego. Infatti, otto lavoratori su dieci considerano il pacchetto welfare un fattore determinante nel processo di assunzione.

Il welfare aziendale come leva strategica

Cordier sottolinea che il welfare aziendale non è solo un beneficio per i dipendenti, ma anche una leva strategica fondamentale per le aziende. Le PMI che implementano programmi di welfare ben strutturati non solo tutelano i propri dipendenti, ma diventano anche più attrattive per i talenti, contribuendo alla loro competitività sul mercato.

Groupama ha sviluppato un’offerta specifica per le PMI italiane, progettata attorno ai bisogni reali delle aziende e dei loro lavoratori. Tra le iniziative proposte ci sono:

1. Programma “Benessere impresa” – dedicato alla gestione dei piani sanitari.
2. Programma “Open” – volto a garantire la previdenza complementare.

Queste soluzioni non solo migliorano la qualità della vita dei dipendenti, ma offrono anche un vantaggio competitivo alle aziende.

Le sfide nell’implementazione del welfare aziendale

Tuttavia, le PMI devono affrontare diverse sfide nell’implementare un sistema di welfare efficace. Ecco alcune delle principali difficoltà:

1. Mancanza di risorse e competenze – Non tutte le PMI dispongono delle strutture necessarie per gestire programmi di welfare complessi.
2. Comunicazione interna – È fondamentale informare e sensibilizzare i lavoratori sui benefici del welfare aziendale. Spesso, la mancanza di consapevolezza porta a scarsa partecipazione ai programmi offerti.
3. Sostenibilità economica – È essenziale valutare attentamente i costi e i benefici delle iniziative per garantire un equilibrio tra investimenti e ritorni.

In questo nuovo scenario, le PMI hanno un’opportunità storica. Possono non solo contribuire a colmare le lacune nei servizi pubblici, ma anche ridefinire il loro ruolo nella società, diventando protagoniste di un nuovo patto sociale. Come sottolineato da Cordier, il welfare aziendale rappresenta una leva strategica che può trasformare le sfide attuali in opportunità per il futuro. In un mondo del lavoro in continua evoluzione, le PMI devono essere pronte a rispondere a queste nuove esigenze, rendendo il welfare un pilastro fondamentale della propria strategia aziendale.