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Terremoti a Roma: esplorando 2.000 anni di storie e leggende perdute

Terremoti a Roma: esplorando 2.000 anni di storie e leggende perdute

Terremoti a Roma: esplorando 2.000 anni di storie e leggende perdute

Roma, la Città Eterna, è un luogo intriso di storia, cultura e miti. Tra le molteplici narrazioni che la circondano, i terremoti rappresentano un tema affascinante e ricco di sfumature. Recentemente, l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) ha lanciato una story map che esplora oltre 2mila anni di storie e leggende sui terremoti che hanno colpito la capitale italiana. Questo progetto, suddiviso in sette capitoli e 37 schede informative, offre un’opportunità unica per comprendere non solo i dati sismologici, ma anche il contesto storico e culturale che ha accompagnato gli eventi tellurici.

Figure storiche e profezie

Una delle figure storiche più rilevanti in questo contesto è Beda il Venerabile, un monaco anglosassone del VIII secolo che, in una sua profezia, anticipò eventi catastrofici. La sua opera ha avuto un impatto notevole sulla cultura popolare, contribuendo a una narrazione che ha persistito nei secoli. Un altro personaggio chiave è Raffaele Bendandi, un sismologo autodidatta che, nel XX secolo, prevedette un terremoto devastante per l’11 maggio 2011. Sebbene le sue previsioni non si siano avverate, la sua figura è rimasta impressa nella memoria collettiva, alimentando leggende e credenze.

Conseguenze sui monumenti romani

La story map dell’INGV non si limita a raccontare questi eventi, ma offre anche un’analisi approfondita delle conseguenze che i terremoti hanno avuto sui monumenti romani. Il Colosseo, ad esempio, presenta evidenti segni di danneggiamento a causa delle scosse telluriche. Questo antico anfiteatro, simbolo della grandezza di Roma, ha subito diverse ristrutturazioni nel corso dei secoli, molte delle quali sono state in risposta ai danni provocati dai terremoti. Le lesioni visibili sulle sue mura raccontano una storia di resilienza e adattamento.

Credenze popolari e miti

Un aspetto interessante della narrazione dei terremoti a Roma è legato alle credenze popolari. Ecco alcune delle più diffuse:

  1. La presenza del Papa può proteggere la città dai terremoti.
  2. Roma, essendo “vuota sotto”, è immune dai terremoti.

Queste convinzioni, pur essendo radicate nella cultura romana, sono state messe alla prova da eventi storici in cui anche il Papa non è riuscito a sfuggire alle conseguenze di forti scosse. Un esempio significativo è Papa Clemente XI, che nel 1703 fu testimone di due forti terremoti nell’Appennino centrale, a soli 19 giorni di distanza l’uno dall’altro. Questi eventi hanno messo in discussione il mito della protezione papale, mostrando che anche le figure più venerate non sono immuni dalla furia della natura.

Iniziative di sensibilizzazione

L’INGV ha anche preparato un podcast, parte della serie “Terra instabile”, che si propone di sfatare falsi miti e presentare dati reali sui terremoti a Roma. Questo podcast, realizzato in collaborazione con l’agenzia ANSA, è un ulteriore strumento per sensibilizzare il pubblico sull’importanza della preparazione e della conoscenza in materia sismica.

Nella story map è possibile esplorare vari luoghi significativi della capitale, ognuno con la sua storia legata ai terremoti. Oltre al Colosseo, monumenti come la Basilica di San Giovanni in Laterano e il Palazzo dei Conservatori conservano tracce degli effetti devastanti delle scosse telluriche. Queste testimonianze architettoniche non solo raccontano la storia dei terremoti, ma sono anche una finestra sul passato di Roma, sulle sfide affrontate e superate nel corso dei secoli.

Il progetto dell’INGV rappresenta un’importante iniziativa per educare e informare la popolazione romana e non solo, sull’importanza della sismicità e della prevenzione. Attraverso documenti storici, foto d’epoca e testimonianze audio, come i sonetti di Giuseppe Gioacchino Belli, il pubblico può avvicinarsi a una comprensione più profonda dei terremoti che hanno segnato la storia di Roma. Il poeta ottocentesco, testimone di alcuni eventi sismici, ha immortalato nelle sue opere l’atmosfera di paura e incertezza che accompagnava le scosse, offrendo una prospettiva unica sulla vita quotidiana dei romani durante quei periodi turbolenti.

In un mondo in cui gli eventi naturali possono spesso prendere alla sprovvista le comunità, la conoscenza storica e scientifica diventa fondamentale. La story map e il podcast dell’INGV non solo preservano la memoria di eventi passati, ma fungono anche da monito per il futuro, ricordando che la preparazione e la consapevolezza sono essenziali per affrontare le sfide che la natura ci presenta.