Groupama avverte: il datore di lavoro diventa fondamentale per pensioni e cure di un lavoratore su due

Groupama avverte: il datore di lavoro diventa fondamentale per pensioni e cure di un lavoratore su due
La questione della pensione continua a essere un tema di grande preoccupazione per molti italiani. L’Osservatorio ‘Change Lab, Italia 2030’, giunto alla sua V edizione e realizzato da Groupama Assicurazioni in collaborazione con Bva Doxa, mette in luce le sfide che il sistema di welfare italiano è chiamato ad affrontare, con un focus particolare sulle piccole e medie imprese (PMI). Secondo i dati emersi, oltre il 60% degli italiani è convinto che la propria pensione non sarà sufficiente a garantire un tenore di vita adeguato, con il 63% che prevede di dover fare affidamento su altre fonti di reddito e il 17% che afferma di non poter mai smettere di lavorare.
La sfiducia nel sistema pensionistico
I giovani, in particolare, sembrano essere i più pessimisti: il 15% degli under 35 è convinto che il momento della pensione non arriverà mai. Questa sfiducia nel sistema pensionistico è ulteriormente amplificata dalla percezione di un servizio sanitario pubblico inefficace. Nonostante la sanità pubblica sia considerata la priorità principale dai cittadini, solo un italiano su quattro sente di poter contare su di essa. Questo scenario genera un divario sempre più ampio tra le aspettative e la realtà, con quasi il 44% degli italiani che esprime giudizi negativi sui servizi statali.
La necessità di un welfare aziendale
L’Osservatorio ha evidenziato che per il 69% degli italiani, un sistema sanitario accessibile, efficiente e rapido è un diritto fondamentale, ma solo il 36% crede che il welfare di prossimità sia adeguato. Le aspettative di un sistema sanitario funzionante si scontrano con la realtà quotidiana, in cui i servizi pubblici non sembrano all’altezza delle necessità. In questo contesto, il welfare privato emerge come una soluzione sempre più rilevante:
- Circa il 41% degli italiani beneficia di una copertura sanitaria privata.
- Il 38% ha accesso a pensioni integrative attraverso il proprio datore di lavoro.
Questa situazione ha portato a un crescente interesse per il welfare aziendale, con una notevole soddisfazione tra i lavoratori dipendenti. Ben l’82% degli intervistati ritiene che un pacchetto di welfare offerto dall’azienda sia un fattore decisivo nella scelta di un nuovo lavoro. Non sorprende quindi che il 46% dei lavoratori con un pacchetto welfare aziendale si senta soddisfatto, mentre il 24% non ha ancora accesso a queste forme di supporto.
Le prospettive future del welfare
Guardando al futuro, le prospettive rimangono cupe: solo il 9% degli italiani è fiducioso che lo Stato possa garantire tutti i servizi necessari. La maggior parte degli intervistati prevede che solo una parte dei servizi sarà assicurata, mentre il 30% ritiene che le aziende dovranno colmare le lacune lasciate dallo Stato. Questo mette in evidenza un chiaro cambiamento di paradigma, in cui il welfare aziendale potrebbe diventare un elemento cruciale nella vita dei lavoratori.
Pierre Cordier, amministratore delegato di Groupama Assicurazioni, sottolinea come le aziende siano chiamate a svolgere un ruolo sociale importante, sostituendosi, in parte, allo Stato nel fornire supporto ai propri dipendenti in ambiti fondamentali come salute e previdenza. Secondo Cordier, il welfare aziendale rappresenta una risposta ai bisogni che il sistema pubblico non riesce a soddisfare, trasformando le sfide in opportunità per le aziende di attrarre e mantenere i talenti.
La ricerca mette in evidenza che il welfare del futuro dovrà essere flessibile e personalizzato. Gli intervistati hanno espresso il desiderio di un pacchetto welfare ‘à la carte’, dove le aziende possano offrire una gamma di benefit tra cui scegliere in base alle proprie esigenze. Tra i benefit più richiesti ci sono:
- Assicurazione sanitaria integrativa – 57% degli intervistati.
- Piani pensionistici complementari – 56% degli intervistati.
- Supporto familiare e iniziative per il benessere psicofisico.
In un contesto in cui il 18% dei lavoratori pensa di trasferirsi all’estero per cercare condizioni di vita migliori, la necessità di un welfare adeguato diventa ancora più urgente. I lavoratori non solo desiderano garantire un futuro sicuro per sé e le proprie famiglie, ma anche perseguire passioni e hobby durante il tempo di pensionamento. Quest’analisi rivela un’Italia a due velocità, in cui esiste una netta distinzione tra chi ha accesso a pacchetti di welfare e chi ne è privo.
Infine, l’Osservatorio di Groupama Assicurazioni evidenzia l’importanza delle PMI, che rappresentano oltre il 96% del tessuto imprenditoriale italiano e impiegano circa 21 milioni di lavoratori. Questo bacino di utenza, tuttavia, è ancora poco coperto da misure di welfare adeguate. L’approccio di Groupama si concentra sul collaborare con le aziende per identificare le soluzioni più appropriate per il benessere dei dipendenti, utilizzando prodotti come Groupama Benessere Impresa per la gestione dei piani sanitari e il Programma Open per la previdenza complementare. In questo modo, si punta a creare un ecosistema in cui il welfare aziendale non solo contribuisce alla soddisfazione dei dipendenti, ma diventa anche un elemento strategico per le aziende stesse nel contesto competitivo attuale.